#mirrors, dall’Intelligenza artificiale agli NFT

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Nel mondo dell’arte è sorta la controversia sull’intelligenza artificiale e sui processi generativi. La questione è se un algoritmo di AI possa considerarsi un’artista.

La diffusione dei programmi di AI generativa applicati all’arte, ha suscitato accesi dibattiti sulla rilevanza estetica e culturale delle immagini prodotte, sollevando la domanda se si tratti di opere d’arte.

Chiedersi se questi programmi producono arte o no, significa domandarsi che cosa sia l’arte, interrogativo su cui da sempre si arrovellano filosofi e storici dell’arte, con esiti incerti. Invece, è preferibile esaminare quali soggetti utilizzano l’intelligenza artificiale con intenti artistici.

#mirrors, la prima collezione di NFTs generati a partire da dati biometrici legati all’esperienza artistica è un concept innovativo che lega intelligenza artificiale e dati biometrici, web3 ed esperienza dell’arte.

Sebastiano Deva ha fondato aziende davvero innovative per studiare le emozioni umane allo scopo di migliorare la nostra vita e le nostre esperienze, ed è un imprenditore digitale e artista attivo nel campo dell’innovazione tecnologica al servizio dell’arte. Gli abbiamo chiesto quale sia l’obbiettivo del progetto.

Sebastiano Deva

“È un processo creativo che punta principalmente a valorizzare il potenziale umano attraverso l’utilizzo della tecnologia coinvolgendo la persona, con i suoi parametri biometrici istantanei, nel momento in cui fa esperienza di un’opera d’arte. Un “modello ibrido” quindi che mira a proporre nuovi paradigmi di collaborazione tra esseri umani e intelligenza artificiale, mettendo in primo piano il fattore umano come scaturigine dell’esperienza stessa e restituendo una rappresentazione della performance del nostro In-conscio cognitivo.”

Emanuele Tessarolo di 5vie Network e promotore del progetto, sottolinea invece il carattere peculiare di questa iniziativa: “pensiamo che in una fase di crisi acuta del mondo blockchain, una crisi di fiducia ancorché finanziaria, affermare il paradigma della dimensione umana in processi così sofisticati sia un azzardo ma anche una chiara presa di posizione. E soprattutto un invito ad artisti e collezionisti ed esperti del settore a partecipare per esplorare un nuovo punto di vista”.

La collezione #mirrors, ci racconta ancora Sebastiano Deva – curatore del progetto, mentre il sound designer della soundtrack associata agli NFT è affidato a Pier Paolo Polcari (Almamegretta) – che la contemplazione di un’opera d’arte costituisce un ambito di grande interesse per le neuroscienze. Nello spazio tra individuo e immagine si generano in pochi decimi di secondo un’enorme mole di dati. In questo spazio, tra oggetto d’arte e osservatore, il nostro livello di attenzione (emotional arousal) prepara l’avvento delle emozioni. L’esperienza dell’arte viene così ad essere il luogo della nostra consapevolezza emozionale.

Qual è stato il vostro modus operandi, per creare la collezione #mirrors?

“Dal 2021, la collaborazione con 5Vie Network in ben 3 edizioni del FuoriSalone, ci ha consentito di raccogliere dati di migliaia di persone, queste erano sollecitate, davanti ad opere d’arte, o in contesti d’arte, ad osservare un oggetto. Attraverso questa osservazione abbiamo raccolto l’istante, quasi irripetibile di quello scambio. Che cosa succede tra una persona e l’opera d’arte che sta ammirando, in realtà il campo che c’è tra la persona e l’oggetto è un mondo in cui si scambiano informazioni che pochissimi hanno indagato e in quel mondo le neuroscienze, in particolare nell’esperienza dell’arte, hanno attivato ultimamente un campo di ricerca che va indagare la profondità dell’essere umano. Per noi quella è stata occasione per esaltare la presenza dell’umano, ovvero migliorare l’attenzione visiva selettiva”.

Le sollecitazioni visive a cui siamo sottoposti nella società contemporanea sono talmente imponenti, che purtroppo oggi si registra una grande difficoltà sulla capacità di attenzione. C’è soluzione?

“Per noi è stata, infatti, un’occasione per fare innovazione, cioè come migliorare l’approccio all’opera d’arte e come migliorare soprattutto la consapevolezza delle proprie emozioni. Andiamo, quindi, ad indagare il momento in cui il nostro sistema nervoso dialoga con un oggetto in un contesto, e quello è un mondo davvero affascinante, perché non ci sono barriere culturali, non c’è problema di gusto, di presenza o di latitudine, è il luogo in cui tutti siamo uguali”.

Un’occasione unica per scoprire le frontiere delle neuroscienze applicate all’esperienza artistica, attraverso la presentazione della prima collezione “collectable NFT” prodotta da 5VIE co-creata da esseri umani e intelligenza artificiale generativa in un video 3D mintato in blockchain.  Ci spieghi come vengono registrati questi dati?

“Durante l’osservazione di un’opera, viene fatto indossare un device (anello o smartphone), con questo abbiamo tracciato i dati biodermici della persona, cioè gli elettrotermica-data-skin, che sono dei dati prodotti dalla nostra conduttanza elettrica attraverso la pelle. Un algoritmo di intelligenza artificiale interpreta questi dati e restituisce alla persona un paesaggio sonoro basato su migliaia di combinazioni istantanee fino a produrre una colonna sonora unica e particolarmente gratificante dal punto di vista estetico, che influisce sul livello di attenzione. Avremo oltre diecimila combinazioni di un NFT, una scultura digitale sonora in 3d, in sostanza un video di un minuto in cui uno specchio sospeso tra curve ellittiche riflette le impercettibili variazioni del nostro Inconscio Cognitivo”.

Il progetto AFP – Art For People prodotto da 5vie Network prevede la pubblicazione della “collectable NFT” #mirrors a partire da Gennaio 2024, e sarà raggiungibile direttamente dal sito www.5vie.it, oltre che pubblicata dai maggiori marketplace di Blockchain.

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