La prima Biennale d’arte tutta al femminile

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Women in Art è la prima Biennale d’arte tutta al femminile che debutta a Bruxelles a Ottobre 2023.

LA PRIMA BIENNALE AL FEMMINILE

Dal 16 al 29 ottobre 2023 si inaugurerà a Bruxelles l’“edizione 0” della Biennale tutta al femminile Women in art ideata da Jemima Kulumba, organizzatrice di eventi che ad oggi vanta giá numerose collaborazioni con associazioni e artisti dal Belgio all’Africa.

Dal 2019 il progetto si confronta con le complicazioni causate dalla pandemia, dimostrando una crescita costante ed esponenziale, a partire dalla community coinvolta fino alle iniziative collaterali allestite in attesa di condizioni di realizzazione piú favorevoli. La ricerca che sostiene il progetto sin dall’inizio evidenzia le profonde disuguaglianze di genere non solo in territorio europeo, ma anche altrove: si dimostra quindi un fenomeno sistematico per cui non è stata ancora individuata una soluzione comune atta a sradicare ideologie e meccanismi sessisti.

Women in Art in the street
Women in Art in the street

UNA PROPOSTA CONCRETA

Come afferma la direttrice artistica Jemina Kulumba, Women in Art mira ad essere una realtà «durevole per contribuire a ristabilire il posto delle artiste donne, sia nella storia dell’arte che nell’arte contemporanea»: un punto di riferimento nel panorama mondiale che si spinge oltre i buoni intenti per proporre un’alternativa concreta e dirompente, che possa attirare intorno a sé tutti i protagonisti del settore. Dalla curatrice di fama internazionale Giovanna Massoni, a Arielle D’Hauterives, responsabile della prima galleria belga dedicata esclusivamente ad artiste donne, fino a Sirah Foighel, artista e attivista per i diritti femminili, il team di WIA simboleggia la volontà di aprirsi a nuovi orizzonti, dati dalla compenetrazione tra arti e discipline differenti per un approccio trasversale.

Grazie alla partnership con Prométhéa, ente belga che da 37 anni promuove e sostiene le realtà imprenditoriali e culturali del territorio e ad altre collaborazioni locali, come quella con l’ufficio turistico Visit Brussels, WIA è riuscita ad avere accesso a contributi pubblici e privati, oltre a raggiungere una visibilità sempre maggiore in vista dell’inaugurazione della Biennale. L’elemento distintivo dell’evento è dunque la volontà di riaccendere un dibattito impolverato, troppo impegnativo da portare avanti, ponendosi come interlocutore con i principali attori della filiera, oltre che come incubatore di futuri talenti.

WIA Conversations. Credits Women in Art Official site
WIA Conversations. Credits Women in Art Official site

SI PARTE DAL BELGIO

Il prototipo che verrà allestito il prossimo autunno vede protagoniste artiste belghe, scelta simbolica che parte da una condizione locale per denunciarne una comune che ad oggi non suscita la giusta preoccupazione, ma che in futuro sarà un riferimento di valori che vogliono e devono sopravvivere nel tempo. Come cita il Manifesto di Women in Art «mettere in discussione il ruolo delle donne nel mondo dell’arte ci porta a interrogarci sul ruolo delle donne nelle nostre società» ed è da questa convinzione che l’operato dell’associazione si ramifica non solo negli ambienti professionali e culturali, ma anche e soprattutto nei contesti sociali quotidiani.

Sul canale Youtube vengono caricate le WIA Conversations, alcune interviste improvvisate nelle strade di Bruxelles per sondare la reale conoscenza delle donne nella storia dell’arte, che sfortunatamente spesso si rivela inesistente o superficiale: Picasso, Michelangelo e Arcimboldo, ma di donne nemmeno l’ombra.

Un esperimento che nasconde il potenziale di una nuova scoperta, un impegno collettivo che come l’arte conserva ma stupisce, mantiene integre le tradizioni attraverso un’analisi critico-costruttiva con l’intento di stimolare nuove letture e interventi da parte di che ha davanti il futuro e vuole salvarlo.

UN BANCO DI PROVA

L’edizione 0 precede la prima Biennale che verrà inaugurata nel 2025, una versione estesa che vedrà coinvolti personaggi nazionali ed internazionali in un palinsesto di esposizioni e dibattiti di alto valore artistico; dai talenti locali contemporanei alle maggiori esponenti del Rinascimento, eroine testimoni della storia, l’edizione 2025 mira ad essere la realizzazione piú matura del progetto inaugurato online nel 2019.

Indubbiamente l’epidemia di Covid-19 ha reso l’organizzazione e la gestione dell’iniziativa sfidante, una perfetta occasione per raggiungere e sensibilizzare target differenti di pubblico, creando una community che ad oggi raccoglie 2600 persone. A partire dal sito web, network per artisti e operatori del settore per inaugurare proficue collaborazioni, fino agli eventi firmati WIA a supporto delle organizzazioni locali impegnati nella medesima lotta, l’associazione dimostra la resilienza propria delle donne che desidera promuovere. Prima di diventare realtà concreta, Women in Art è giá una promessa sostenibile, una dichiarazione di intenti e di azioni che legittima chi c’è stato e chi vorrà essere al fianco delle donne.

Immagine di copertina: Women in Art in the street, Lavinia Fontana, Ritratto della famiglia Maselli, strade di Bruxelles, 2021

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