L’arte digitale di Cao Fei contro la crisi socio-climatica

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Le sue opere mettono in luce profonde riflessioni sul rapporto tra tradizione e futuro e sulla velocità del cambiamento.

 «Creo arte digitale per mostrare le relazioni perse nello smog della crisi climatica», afferma in un’intervista Cao Fei, artista cinese che da tempo utilizza come strumento principale per le sue opere la realtà virtuale

Nata a Guangzhou da genitori artisti, appartiene alla generazione degli anni ‘80-’90, che ha potuto godere di una libertà espressiva ben lontana dai difficili anni della Cina comunista.

Tutto ciò l’ha portata a sperimentare con varie forme d’arte, come il teatro, il cinema, la performance, fino ad arrivare all’incontro con l’attivismo, motore che tutt’oggi caratterizza la sua poetica.

Le opere digitali di Cao Fei coniugano estetica popolare e visione documentaristica, mettendo in luce le aspettative delle nuove generazioni cinesi e critiche socio-ambientali.

Per l’artista “virtuale” non è sinonimo di “evasione”, bensì si tratta di un ricco strumento per connettersi con il mondo intero: partendo da questa idea ha fondato nel 2009 RMB City, comunità artistica caratterizzata da numerosi rimandi alla cultura cinese – come la Statua di Mao – che si muove nell’ambiente della piattaforma tecnologica Second Life.

«È una sorta di città in un mondo digitale, con l’idea di mostrare la Cina di adesso e poi del futuro in relazione anche allo sviluppo dell’urbanizzazione. L’opera è un connubio di concetti. Non è proprio la mappa di una città, perché contempla diversi periodi storici e varie aree geografiche. Questi simboli sono di epoche diverse, ci sono le telecamere CCTV, la Bank of China ed è anche possibile vedere i residenti e capire immediatamente che tipo di città è.» afferma l’artista.

Altro importante lavoro è Haze and fog dove un mix di fantasy e ironia si fanno riflesso di una società annebbiata dal progresso e dalla crisi climatica: «Quando ho creato quest’opera nel 2013, da un paio di anni la situazione dello smog era molto seria, poi c’è stata anche la crisi finanziaria nel mondo. Non è un’opera focalizzata sul climate change, ma piuttosto sulle implicazioni relazionali in quello stato di stallo. Altri artisti si sono occupati del cambiamento climatico realizzando documentari, però quello che io invece faccio è rappresentare il risvolto umano, non visibile sotto lo smog».

Attualmente al museo MAXXI di Roma è in corso la mostra Supernova, prima personale italiana dell’artista che presenta un percorso installativo completo.

Cover Photo Credits: RMB City: A Second Life City Planning (2007), Courtesy Cao Fei

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