Ana María Arévalo Gosen: la fotografa che esplora le carceri femminili

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La fotografa, di origini venezuelane, ha vinto il Leica Oskar Barnack Award per la sua serie di fotografie.

“Anche se la maggior parte di noi viene sopraffatta dall’intensità dell’esposizione visiva nella nostra vita quotidiana, il potere della fotografia non è sbiadito. Al contrario, può essere sfruttato per svelare la cruda realtà, sensibilizzare e attivare la riflessione per il bene comune e il miglioramento dell’umanità”.

© Ana María Arévalo Gosen, Días Eternos. The photographer’s series wins her the Leica Oskar Barnack Award 2021

Ana María Arévalo Gosen, nata a Caracas, è un’artista, fotografa e attivista.

Combatte per i diritti delle donne e per il cambiamento sociale, utilizzando lo slow visual storytelling, un’arma di narrazione visiva che permette di denunciare e di aumentare la consapevolezza verso la giustizia sociale.

La fotografia è il mezzo di Arévalo Gosen per raccontare l’intimità delle persone, per poi consentire al pubblico di immedesimarsi nelle loro storie che quelle immagini catturano, soprattutto in un’epoca in cui vengono prodotte miliardi di immagini al giorno, all’insegna della “democratizzazione dell’immagine”.

Secondo Ana María Arévalo Gosen, l’unico divario che provoca una differenza tra una comune immagine e la narrazione visiva è uno storytelling emotivo, diretto e sincero, che spinge alla creazione di immagini che raccontano la quotidianità, anche quella più cruda, sostengono le minoranze e denunciano l’ingiustizia sociale.

“Nel mio lavoro sul campo di narratore visivo, sono testimone della disperazione negli occhi dei miei protagonisti, che di solito si trovano in situazioni svantaggiate e vulnerabili”, scrive Ana María Arévalo Gosen.

© Ana María Arévalo Gosen, Días Eternos

Grazie alla serie Días Eternos ha vinto il premioLeica Oskar Barnack Award (LOBA) nel 2021. Si tratta di un reportage risalente al 2017 sulla vita nelle carceri femminili in Venezuela e a El Salvador

“Nei ritratti delle donne in carcere, mi preoccupano le condizioni della loro prigionia, dove i diritti umani sembrano essere ignorati. Non credo di poter cambiare la vita di queste donne, ma almeno attraverso il mio lavoro posso dimostrare che esistono”, afferma Gosen.

© Ana María Arévalo Gosen, Días Eternos

L’obiettivo è documentare le difficili condizioni di vita delle donne e delle loro famiglie nelle carceri, sottolineando le cause e le conseguenze della reclusione. Attraverso la sua macchina fotografica, una Leica Q, crea uno storytelling visivo, delle immagini che hanno il potere di diffondere quella che è la mancanza di diritti umani durante la detenzione.

“Non credo di poter cambiare la vita di queste donne, ma almeno attraverso il mio lavoro posso dimostrare che esistono”.

Innescare la consapevolezza dei problemi sociali, soprattutto per la condizione latinoamericana, e avviare il cambiamento per il miglioramento della vita umana sono gli obiettivi a cui Gosen dedica tutta la sua vita. 

Cover Photo Credits: © Ana María Arévalo Gosen, Días Eternos

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