Ash Keating, l’artista che dipinge con gli estintori

Ash Keating è il celebre artista australiano noto per i suoi enormi murales, creati utilizzando estintori riempiti con vernice colorata.

Ash Keating è un artista visuale australiano di fama internazionale. Il suo esordio nel 2004 lo ha reso rapidamente uno dei degli artisti più seguiti della scena contemporanea in Australia. Dalle zone più grige di Melbourne, dove Ash ha mosso i primi passi, al resto del mondo, con interventi in Cile, Corea,  Giappone, Indonesia e Nuova Zelanda.

 

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Vincitore di numerosi premi tra cui l’ Incinerator Art Prize nel 2015, il Guirguis New Art Prize nel 2013 e il  Substation Contemporary Art Prize nel 2012, Keating ha sviluppato la sua pratica artistica tramite dipinti,  installazioni, performance e progetti site specific utilizzando gli estintori. Già, estintori riempiti di colore! Questa tecnica inusuale scaturita da un miscuglio di vernici colorate ad una quantità d’acqua gli permette di  colorare superfici di enormi dimensioni in tempi molto veloci. Tramite il forte getto degli estintori Keating  sfrutta la gravità facendo così gocciolare strati di colore fino a formare “dipinti” astratti di dimensioni enormi,  un modo per portare l’arte astratta, solitamente visibile solo nelle gallerie o nei musei, anche all’aria aperta. Dal 2012 al 2016 si è dedicato alla serie di dipinti trompe l’oeil Urban Boundary Propositions con lo scopo di  riportare scenari astratti che ricordano i paesaggi naturali australiani. Nel 2013 ha realizzato due opere per la  rassegna di arte contemporanea australiana Melbourne now: una è un video in 3 schermi che mostra l’artista  alle prese con l’opera West Park Proposition, ovvero la pittura  trompe l’ oeil di un muro in cemento in modo da far si che la superficie si confondesse con l’ambiente  naturale circostante, l’altra è un enorme tabellone coloratissimo raffigurante i colori del tramonto australiano  affisso su una parete esterna della National Gallery of Victoria. 

 

 

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Le creazioni di Ash Keating sono per l’artista stesso delle enormi tavolozze su cui poter sperimentare e  giocare; di solito non parte da un vero e proprio schema preciso ma l’opera prende vita man mano che inizia  a usare i colori da cui infine scaturiscono studi in scala gigante che ravvivano luoghi urbanizzati  privi di personalità. L’entusiasmo degli spettatori nel vedere le sue opere è stato tale che nel 2018 la città di  Sidney, in occasione di un progetto che tramite opere pubbliche di artisti contemporanei aveva l’obiettivo di  porre attenzione sui problemi di salute mentale, gli ha commissionato un lavoro da realizzare su un muro lungo 90 metri  in un tunnel dietro la ferrovia. L’opera, intitolata Gravity System Response, ha trasformato quello che  una volta era un tetro squarcio della città in una tela sfumata di blu, arancione e rosa a cui nessun  instagrammer riesce a resistere

 

 

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Riguardo la sua arte dice “’Some people love it, some people don’t’’, ”I make work that has the capacity to be positive for any viewer.’’  Nell’ aprile 2019 ha avviato un progetto autofinanziato dipingendo la parete di un grande magazzino  immerso in mezzo ad uno splendido paesaggio naturale, A Love Letter To A Very Rocky Creek (Hume  Response), è il suo omaggio al territorio nativo attraverso i colori primariIn seguito al lockdown sta sperimentando opere sempre di grande formato ma realizzate all’interno del suo  nuovo studio.

 

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