5 musei italiani ad alta quota da visitare durante la settimana bianca

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Fra land art, fotografia e dimore storiche, rappresentano l’intermezzo culturale ideale in giornate di sci ed escursionismo.

Siamo nel pieno della stagione sciistica, un momento atteso tutto l’anno dai molti appassionati della montagna per poter sfrecciare sulle piste o semplicemente per godersi paesaggi di vette innevate. Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, le Alpi italiane offrono valide alternative anche per gli amanti di arte, storia e cultura, annoverando diverse sedi espositive di notevole fascino e interesse. Ecco 5 musei dove prendersi una piacevole pausa culturale dallo sport invernale. 

SMACH, San Martino in Badia (BZ)

Nel cuore delle Dolomiti altoatesine, la Val dl’Ert, come viene chiamata dalla comunità ladina, rappresenta un’esperienza immersiva e unica nel suo genere. Si tratta di un parco di sculture selezionate fra le opere presentate nel corso degli anni allo SMACH, un contest biennale ideato nel 2012 da Michael e Katy Moling e Gustav Willeit. La filosofia alla base del progetto è quella della land art, che promuove una compenetrazione totale fra arte e natura. Non a caso, l’unico modo per raggiungere il sito è a piedi, tramite i sentieri e i percorsi segnalati. Nel 2021 la biennale è giunta alla sua quinta edizione, dedicata al concetto di fragilità. 

Courtesy  La Casa della Narrativa, installazione di Alice Cecchini e Roman Jolyi allo SMACH

MMM Corones, Plan de Corones (BZ)

A cavallo tra Val Badia e Val Pusteria, si tratta senza dubbio di una delle attrazioni culturali più suggestive di tutte le Dolomiti. Inaugurato nel 2015, il Messner Mountain Museum Corones è una delle 6 sedi espositive volute da Reinhold Messner, il primo alpinista al mondo ad aver scalato tutte e 14 le cime di oltre 8000 m. L’inconfondibile architettura futuristica, progettata dall’archistar Zaha Hadid, si trova a 2275 m, in una cornice paesaggistica mozzafiato. Oltre a una vista spettacolare, la struttura offre una mostra sull’evoluzione dell’alpinismo: tra tele, sculture, minerali e citazioni, il visitatore può rivivere le imprese e l’adrenalina di coloro che hanno sfidato le vertigini. 

LUMEN Museum, Plan de Corones (BZ)

A pochi passi dal MMM Corones, si trova un altro museo che merita decisamente una visita. Il LUMEN, aperto poco dopo il suo illustre vicino, nel 2017, è frutto del recupero di un ex stazione della funivia ad opera di Gerhard Mahlknecht, che l’ha resa uno spazio polifunzionale. Oltre ad un museo della fotografia di montagna, troviamo, infatti, anche un ristorante stellato con vista panoramica, una sala conferenze e un bookshop. Le mostre, spesso arricchite da opere multimediali, sono realizzate in partnership con National Geographic e con fotografi di fama internazionale. Sia il LUMEN che l’MMM Corones si trovano esattamente 

Courtesy Lumen Museum

Arte Sella, Borgo Valsugana (TR)

Similmente allo SMACH, non parliamo di un museo nel senso canonico del termine, quanto più di un museo diffuso, in cui arte e natura divengono un tutt’uno. Le più di 30 installazioni, articolate su più percorsi en plein air, sono interamente realizzate con i materiali offerti dalla montagna, uniti a costituire forme imponenti ed evocative. Arte Sella consente quindi di esplorare boschi innevati da cui emergono, a mano a mano, opere d’arte non convenzionali. A gestire l’iniziativa è l’omonima associazione culturale, fondata nel 1989 da Emanuele Montibeller, tuttora direttore artistico. Da controllare sempre i giorni di apertura delle diverse aree, che, soprattutto in inverno, possono variare in base al meteo. 

Castel Savoia, Gressoney-Saint-Jean (AO)

 Ci spostiamo in Valle d’Aosta, alle pendici del Monte Rosa, per un’esperienza di visita decisamente più tradizionale, ma non per questo meno affascinante. Il castello fu costruito nel 1904 come residenza estiva per Margherita di Savoia, consorte di re Umberto I; dal 1981, è proprietà della regione. Gli architetti e decoratori, importati direttamente dalla corte sabauda, optarono per uno stile eclettico: se l’esterno, con le sue torri a cuspide, riflette soprattutto influenze medieviste, le sale rivelano le forme organiche e a serpentina dell’Art Nouveau. Tutto all’interno, dal mobilio alle decorazioni, è autentico e perfettamente conservato, e contribuisce a trasportare il visitatore, seppur per poche ore, indietro nel tempo. 

Cover Photo Credits: Courtesy Lumen Museum

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