Una serata al festival Videocittà

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Nella suggestiva cornice del Gazometro di Roma, installazioni immersive, talk e performance per il festival della visione

Siamo andati a visitare Videocittà, il festival che da cinque anni porta a Roma le realtà trasformative delle immagini in movimento e promuove l’eccellenza della filiera produttiva e occupazionale dell’audiovisivo. 

Il festival ideato da Francesco Rutelli e diretto da Francesco Dobrovich è alla sua quinta edizione e ritorna a parlare delle nuove frontiere dell’audiovisivo con proiezioni, AV performance , talk formativi e divulgativi, installazioni monumentali, videomapping e videoarte.

L’edizione 2022 di Videocittà ha come tema centrale la transizione digitale ed ecologica.

Daito Manabe e Camihawke nel Giardino

L’area del festival è estesa e organizzata in diverse zone. Come prima tappa siamo andati nel Giardino per assistere al talk “Trasmutazioni Elettroniche. Caterina Tomeo incontra Daito Manabe”

L’interaction designer, programmatore, ingegnere e DJ giapponese ha parlato del suo percorso artistico e ha introdotto “Dissonant Imaginary”, la performance audiovisiva che porta al festival e con cui sperimenta il tema della sinestesia digitale.

A sorpresa, Manabe ha anche rivelato che sta lavorando a un progetto con il musicista e compositore Ryuichi Sakamoto

Ci siamo fermati nel Giardino per seguire anche il talk “Generazioni dalla A alla Z. Nicolas Ballario incontra Camihawke”. L’esperto di arte contemporanea applicata ai media discute con la nota digital creator del rapporto tra generazioni differenti, media e social network.

Wu Tsang racconta il suo lavoro sulla Terrazza G3

Al termine del talk ci siamo spostati nella Terrazza G3 per seguire l’intervista alla pluripremiata regista e artista audiovisiva Wu Tsang, condotta da Lucrezia Calabrò Visconti

L’artista parla dei suoi lavori che ha portato al festival e per la prima volta a Roma. Opere con cui tratta la rappresentazione razziale e di genere, estraendola dalla sua forma più familiare con una combinazione di stile documentaristico e elementi fantasiosi.  

Wu Tsang, modera Lucrezia Calabrò Visconti. Courtesy Mariam Ndiaye

Un viaggio con la VR al Gazometro G3

Abbiamo proseguito dirigendoci verso il Gazometro G3 dove abbiamo provato “Cinema VR”, un’esperienza artistica fruibile attraverso i visori per la realtà virtuale. 

Ci siamo ritrovati sulla banchina di una stazione ferroviaria all’arrivo di un treno, circondati da una folla in abiti ottocenteschi. Un riferimento al celebre “Arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat” dei fratelli Lumière, prima cellula della disciplina audiovisiva.

Una luna in movimento al Gazometro G4

Come ultima tappa, abbiamo visitato l’installazione immersiva allestita al Gazometro G4. “Luna Somnium” è realizzata dallo studio multidisciplinare Fuse* e prodotta da Eni

Un’enorme sfera luminosa sospesa all’interno della struttura reticolare del gazometro su cui vengono proiettati dei visual a 360 gradi. Suoni e musiche accompagnano il movimento delle immagini e contribuiscono a rendere l’installazione ancora più suggestiva. 

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