“Subterranean”, un viaggio nell’immaginario del sottosuolo

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Il museo finlandese Amos Rex presenta una mostra che parla del sottosuolo come luogo del pianeta e spazio oscuro dell’immaginario umano

Amos Rex, museo finlandese situato a Helsinki che negli ultimi anni è luogo di innovazione e una finestra sulla scena dell’arte contemporanea, presenta fino al 21 agosto “Subterranean”. Una mostra curata da Pontus Kyander e Anastasia Isakova che ruota attorno al tema centrale del sottosuolo, come luogo fisico e luogo dell’immaginazione umana. 

Amos Rex è un’istituzione museale giovane, ma che fin dalla sua inaugurazione nel 2018 è stata capace di dare un palcoscenico all’arte contemporanea e di attrarre il pubblico con esperienze altamente coinvolgenti.

“Subterranean” è una mostra che esplora l’immaginario artistico del mondo sotterraneo nei secoli attraverso 100 opere prodotte da 62 artisti. La particolarità è che sono esposti sia artisti contemporanei sia artisti di peso storico. L’opera più antica della mostra risale al XVII secolo.

Il percorso espositivo e alcune delle opere più emblematiche

La mostra si sviluppa attorno a quattro aree tematiche. “Geologies: Caves and cavities” apre il percorso espositivo introducendo il tema della grotta. Il fascino di questo luogo naturale ha ispirato la produzione di numerose opere nella storia dell’arte. 

L’opera più suggestiva di questa zona tematica è senza dubbio “Quarks Neu-Pro Spice Paff” (1999/2022) di Ernesto Neto. La nuova versione di una scultura tessile di 4 metri che riproduce l’originale realizzata alla fine degli anni ’90. 

 “Quarks Neu-Pro Spice Paff” (1999/2022) di Ernesto Neto, Subterranean, Amos Rex, 2022. Courtesy Mariam Ndiaye

I tessuti della scultura sono stati riempiti con pigmenti e spezie che fanno sì che sprigioni un intenso aroma.

Come degli enormi stalattiti, i drappi appesi al soffitto hanno un aspetto imponente. 

“Mythologies – Descending into the underworld” è il secondo capitolo del percorso.

Il sottosuolo viene analizzato dal punto di vista dell’immaginario umano e della serie di miti e di leggende che sono stati creati attorno al tema. 

Questa sezione si apre con “Dante et Virgile aux enfers” (2019) dell’artista finlandese Katja Tukiainen. Una colorata e contemporanea riproduzione del viaggio di Dante e Virgilio sulla barca di Caronte.

“Dante et Virgile aux enfers” (2019) di Katja Tukiainen, Subterranean, Amos Rex, 2022. Courtesy Mariam Ndiaye

Lo scenario si fa più cupo nell’area seguente: “Down the Rabbit Hole – the Fiction Depth”. Partendo dalle illustrazioni originali di “Alice nel Paese delle Meraviglie”, realizzate dall’illustratore John Tenniel nel 1865, viene approfondito il tema delle creature oscure che abitano il sottoterra. 

Contribuiscono a incupire l’atmosfera le urla provenienti da “Selfless in the Bath of Lava”, video-installazione dell’artista svizzera Pipilotti Rist. Da un minuscolo foro nel pavimento del museo si può vedere una donna avvolta dalle fiamme che implora l’aiuto dello spettatore in diverse lingue. 

“Man Made – Exploration and Exploitation” chiude la mostra con una forte critica sull’impatto dello sfruttamento del sottosuolo da parte dell’essere umano. Un rapporto nato con l’esplorazione che è sfociato nel dominio. 

Apre quest’area tematica “Diamondscape” (2012), un’installazione dell’artista camerunense Pascale Marthine Tayou che pone un riflettore sullo sfruttamento del suolo africano per l’estrazione di diamanti, chiamati appunto “diamanti di sangue” per fare riferimento ai conflitti sociali e alla violenza che questa realtà produttiva si porta dietro.

“Diamondscape” (2012) di Pascale Marthine Tayou, Subterranean, Amos Rex, 2022. Courtesy Mariam Ndiaye

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