RYTHMÓS | Edizione Video Sound Art Festival

Dal 18 al 24 settembre VIDEO SOUND ART presenta la sua XI edizione con un nuovo formato dedicato al video e alla performance.

Il festival si terrà presso il Museo Civico di Storia Naturale di Milano e il Planetario Ulrico Hoepli.

VIDEO SOUND ART, il festival e centro di produzione dedicato all’arte contemporanea, dal 18 al 24 settembre 2021 approda in due luoghi iconici della città di Milano – il Museo Civico di Storia Naturale e il Planetario Ulrico Hoepli. Il progetto è stato sviluppato in continuità con le attività artistiche che impegneranno Video Sound Art nei mesi a seguire a Venezia, su invito di Palazzo Grassi – Punta della Dogana.

IL FESTIVAL

Video Sound Art festival dal 2011 sostiene la nascita di nuove produzioni riflettendo sulle trasformazioni del linguaggio installativo.  Le opere nel corso degli anni sono state presentate al pubblico in contesti espositivi lontani dai circuiti distributivi ordinari, con l’intento di testare la capacità di adattamento dei progetti artistici all’interno della società:  mostre collettive presso scuole pubbliche (Biennale Manifesta, PA, Liceo Volta, MI), sotterranei (Ex Albergo Diurno Venezia, MI – Ali Kazma), sale teatrali (Teatro Franco Parenti | Bagni Misteriosi MI – Yuri Ancarani), impianti sportivi (Piscina Romano, MI – Enrique Ramirez e Piscina Cozzi, MI – Giulio Frigo).

Il tema dell’undicesima edizione del Festival è il ritmo, declinato attraverso opere video e un programma di performance in dialogo con le sedi espositive.

XI EDIZIONE

LA TEMATICA: “RYTHMÓS”

Video Sound Art concentra la ricerca dell’undicesimo anno sul ritmo, a partire dai cicli di origine cosmica e biologica, dai moti dei corpi celesti al corpo umano. Il ritmo è alla base di ogni fenomeno sociale e naturale, l’essenza di ogni organismo. Essere è esistere in uno stato di continuo cambiamento; una danza senza musica grazie alla quale il corpo umano si viene a trovare sullo stesso piano di un’automobile, oppure di un pipistrello, e a dialogare con corpi infinitamente più grandi come la Luna, il Sole e le stelle.

Nell’anno appena trascorso ci siamo accorti, per necessità, di essere in primo luogo un corpo. Conviviamo in una stretta intimità con altre forme di vita non-umane, con una miriade di organismi che ci abitano. Il corpo è questo, la matrice di relazioni tra noi e ciò che ci circonda.  Il luogo fisico dell’interdipendenza.

Molto sulla nostra condizione ci raccontano i registi radicali del ‘900. Grotowski e Barba e, prima di loro, Coupeau, Mejerchol’d, Artaud. Attraverso queste pratiche l’individuo-attore conosce il mondo, si allena a sentire i ritmi senza poterli ascoltare; impara a fare propri gesti e pensieri fino a poco fa alieni e prende consapevolezza del suo essere plurale. È una ricerca sulle azioni fisiche, il tentativo di dilatare la percezione e ridefinire i confini del mondo.

IL PROGRAMMA ARTISTICO

Il programma si sviluppa nell’arco di una settimana attraverso un programma di video e performance presso due punti di riferimento scientifico della città di Milano.

All’interno del Museo Civico di Storia Naturale si prevede la realizzazione di un ciclo di performance condotto da numerosi artisti e performer, tra cui: Caterina Gobbi, Andrea di Lorenzo, Cecilia Mentasti, Francesco Cavaliere, Tomoko Sauvage.

Cecilia Mentasti Ovunque ma non qui vol I 2020 Francesco Paleari

L’Auditorium ospita un’installazione complessa presentata per la prima volta in Italia e i cui dettagli saranno svelati nel corso delle prossime settimane. Nelle zone antistanti all’Auditorium, all’interno delle originali teche in legno, sarà presentato un approfondimento scientifico, realizzato in collaborazione con la conservatrice Mami Azuma.

Durante i primi due giorni il Planetario ospita un programma sonoro composto da un concerto a cura del musicista Luca Maria Baldini, in collaborazione con Le Cannibale e, per approfondire la connessione con le linee di ricerca, una performance con la drammaturgia del team curatoriale di Video Sound Art, la regia di Tommaso Santagostino, antropologo e geografo e la partecipazione dell’astrofisico Fabio Peri.

Consolidando il ruolo di sostenitore di nuove produzioni artistiche, Video Sound Art invita l’artista Luca Trevisani a produrre una nuova opera video, che esplorerà il Planetario come macchina teatrale e display di eventi astronomici. La produzione avverrà in concomitanza con il Festival e sarà finalizzata nei primi mesi del 2022.

NUOVE FORME DI AVVICINAMENTO ALLA MOSTRA

Partendo dall’idea che il coinvolgimento del pubblico sia l’azione fondante di qualsiasi iniziativa culturale, Video Sound Art propone nuove pratiche di avvicinamento alla mostra.

Dal mese di maggio è stato avviato un percorso di progettazione (PCTO) con gli studenti di architettura del Liceo Artistico Boccioni, che parteciperanno alla progettazione degli interventi artistici. Gli studenti inoltre saranno protagonisti della performance condotta da Cecilia Mentasti, in collaborazione con il dipartimento curatela di Video Sound Art.

Il programma espositivo sarà accompagnato da una piattaforma online che si propone di approfondire la tematica di ricerca dell’XI edizione e di incentivare l’approfondimento e la fruizione a distanza. La piattaforma metterà a disposizione le fonti del progetto, attraverso reading list, raccolte di video e link, per gli utenti che vorranno proseguire in privato la ricerca.

Inoltre, è prevista la mediazione virtuale, attraverso i tour on line di Artaway.com, consentendo a coloro che sono impossibilitati a spostarsi fisicamente di partecipare al Festival.

DA MILANO A VENEZIA: “GESTUS”

Video Sound Art, su invito di Palazzo Grassi – Punta della Dogana, nei mesi autunnali presenterà presso il Teatrino di Palazzo Grassi a Venezia “Gestus”: un percorso espositivo e un programma di performance. Il progetto scientifico è stato sviluppato in continuità con le linee di ricerca dell’XI edizione e sarà incentrato sull’essere corpo partendo dalle riflessioni inaugurate dai grandi maestri teatrali del ‘900. Il centro di interesse è il linguaggio fisico, attivatore di una dinamica trasformativa spirituale e sociale.

Cover Photo Credits: Caterina Gobbi, My eyes are wild my lips tight pressed, performance 2020, Marine Kervizic

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