E’ stata inserita da poco all’interno della lista dei beni immateriali dell’Unesco.
La proposta è arrivata da 16 differenti paesi, tra i quali Egitto, Arabia Saudita e la Palestina. Il comitato Unesco per l’identificazione e la protezione dei beni immateriali l’ha accettata di buon grado riconoscendone il valore artistico e culturale.
Originariamente utilizzata per rendere il più chiara possibile la scrittura, la calligrafia araba si è evoluta nel corso del tempo fino a diventare una vera e propria pratica artistica. Oggi utilizzata soprattutto per trasmettere armonia ed eleganza, l ‘antica tecnica si avvaleva dell’utilizzo di materiali come miele, fuliggine e zafferano.
Il patrimonio culturale immateriale dell’Unesco fa esplicito riferimento a tutte quelle pratiche – come ad esempio i giochi, le danze popolari e particolari pietanze – preziose per la storia di specifici popoli, con lo scopo di mantenere viva la tradizione che caratterizza determinate culture.
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All’interno di questa lista vengono inseriti più elementi ritenuti di interesse culturale, come quelli inseriti quest’anno: la festa Durga Puja di Calcutta, l’arte vietnamita della danza Xòe e il Falak, genere musicale folkloristico diffuso tra i popoli che abitano le montagne del Tajikistan e molti ancora.
Cover Photo Credits: Courtesy Unesco arabian Calligraphy