Fondazione MAST promuove Foto/Industria la VI biennale di fotografia a tema GAME a Bologna

Getting your Trinity Audio player ready...

La fotografia contemporanea è un medium in costante evoluzione, e uno dei temi più affascinanti che gli artisti visivi hanno esplorato negli ultimi anni è il “gioco”. Questo concetto ha assunto molte sfumature e interpretazioni diverse attraverso l’obiettivo dei fotografi contemporanei, rivelando un mondo di immagini straordinarie che catturano l’essenza del gioco in modi innovativi e sorprendenti.

E’ questo infatti il tema della VI biennale Foto/Industria promossa da Fondazione MAST in quel di Bologna con il titolo: GAME.

Il gioco è una parte intrinseca della natura umana. Non è un mistero che, fin dalla prima infanzia, iniziamo a scoprire il mondo attraverso il gioco, e questo approccio non ci abbandona mai completamente. Nella fotografia contemporanea, il gioco diventa una forma di espressione creativa, permettendo ai fotografi di esplorare e catturare la gioia, la spontaneità e la meraviglia che accompagnano questo tema.

In questa sesta edizione, il tema del gioco è ben sviluppato, e nelle undici mostre sparse per Bologna, non si può certo pensare che sia stato preso sotto gamba. Anzi, abbiamo solo l’imbarazzo della scelta nel selezionare da quale punto di vista gli artisti stiano analizzando il tema.

Ericka Beckman, Reach Capacity, 2020

Ci sono scatti fotografici storici, come quelli di Heinrich Zille, che ci raccontano di luna park dove i bambini giocano, catturando le loro risate, espressioni e movimenti. Queste immagini trasmettono l’innocenza e la vitalità dell’infanzia, ricordandoci di apprezzare i momenti di gioco nella nostra vita quotidiana. Inoltre, ci mostrano come nel secolo scorso un fotografo dovesse faticare per lavorare con le macchine fotografiche del tempo, non certo per peso e trasportabilità come quelle attuali.

La fotografia contemporanea è stata profondamente influenzata dalla tecnologia digitale e dal gioco stesso. Alcuni fotografi sfruttano la possibilità di manipolare le loro immagini attraverso software di fotoritocco o di rendering 3D, come Danielle Udogaranya, creando opere che sfidano la percezione tradizionale della realtà, trasformando il mondo in un campo di gioco digitale in cui la realtà e la finzione si intrecciano in modi sorprendenti.

Danielle Udogaranya, Distressed, 2023

Attraverso il tema del gioco, la fotografia contemporanea offre uno sguardo intrigante sulla nostra società, l’arte e la tecnologia. Ci ricorda di celebrare la gioia e la creatività che il gioco porta nella nostra vita, ma ci sfida anche a considerare le questioni più profonde che esso solleva. Con l’evoluzione delle tecniche fotografiche e la crescente importanza dei mezzi digitali, il gioco come soggetto fotografico continua a prosperare, offrendo infinite possibilità creative per gli artisti e ispirando il pubblico a esplorare il mondo attraverso un nuovo obiettivo.

In questa era di rapido cambiamento, la fotografia contemporanea cattura il gioco in tutte le sue sfumature, sfidando le convenzioni e spingendo i limiti dell’arte visiva. Ecco perché visitare la VI Biennale di Foto/Industria a Bologna è un buon modo per riflettere sul nostro tempo e su ciò che, come tema fotografico, rimarrà un elemento vitale nell’evoluzione della fotografia contemporanea.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Artuu consiglia

Iscriviti alla Artuu Newsletter

Il Meglio di Artuu

Ti potrebbero interessare

Seguici su Instagram ogni giorno