Atipografia presenta la mostra collettiva UNPLUGGED

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La sede di Arzignano di Atipografia inaugurerà la mostra UNPLUGGED e si terrà dal 17 settembre al 30 ottobre 2022.

La mostra collettiva UNPLUGGED, raccolta di opere di Mats Bergquist, Gregorio Botta, Mirko Baricchi e Mattia Bosco.

UNPLUGGED è l’esito di un incontro durato tre giorni tra gli artisti coinvolti nel progetto e rappresentati dalla galleria, durante il quale hanno condiviso spunti e idee sul rapporto tra il loro lavoro e la contemporaneità. 

Atipografia, progetto diretto da Elena Dal Molin, ha voluto questo momento di convivialità creativa e di confronto per connettere gli elementi comuni alle diverse ricerche degli artisti nello spirito di ibridazione che anima questo crocevia del contemporaneo nel cuore del Nord-Est.

I lavori nati dalle riflessioni comuni e dal dialogo sono pensati e realizzati per essere vissuti senza filtri e senza mediazioni. 

UNPLUGGED è una mostra disegnata senza la presenza di un curatore per promuovere la relazione concreta tra opera e spazio e favorire un esito finale in cui il rapporto diretto fra le opere e i visitatori mira ad abbattere ogni possibile barriera tanto sul piano fisico quanto su quello concettuale.

Il progetto espositivo UNPLUGGED

Le opere d’arte non sono intese come oggetti ma come presenze all’interno di un’esperienza-evento in grado di pervadere chi la abita.

Ad accogliere i visitatori all’entrata dell’edificio vi è un grande lavoro su tela di Mirko Baricchi, appartenente alla serie Selva e realizzato appositamente per la mostra, insieme a un gruppo di sculture di Mattia Bosco.

Proseguendo nello spazio principale di Atipografia, si trova un’installazione di dieci opere di Mats Bergquist. Sul muro di cemento che chiude lo spazio centrale è installata un’opera di Gregorio Botta, di cui nell’ala est si incontra un’altra sua installazione.

UNPLUGGED è una mostra che agisce come una sorta di manifesto per una galleria che si pone anche come laboratorio culturale e di pensiero, invitando il pubblico a esplorare un innovativo spazio di ricerca visiva fuori dal circuito predefinito dell’arte contemporanea.

Gregorio Botta, Muta, 2019, Bronzo, vetro, acqua, ferro, 191x52x21

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