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Un’etichetta rock. È quella realizzata da Sara Forte, artista lombarda che ha fatto dell’astrazione il suo linguaggio principale senza tuttavia rinunciare ad effettuare sporadiche incursioni anche nel campo della figurazione, per un vino speciale, l’Orange di Grignolino del Monferrato Casalese prodotto dalla cantina Rossetto Vini.
L’opera che l’artista ha scelto per l’etichetta si intitola Helpless Dancer, come uno dei più celebri brani degli Who, il mitico gruppo inglese che nel 2023 ha compiuto sessant’anni (mentre il loro capolavoro, Quadrophenia, ne ha appena compiuti cinquanta), ed era stato realizzato, in occasione della Milano Music week, come copertina della mostra Who Are You – The 60th Anniversary curata da Luciano Bolzoni.
Ed è proprio per omaggiare la band britannica che l’artista ha realizzato il quadro che oggi campeggia sull’etichetta del Grignolino del Monferrato Casalese, con la silhouette di un Pete Townshend intento in uno dei suoi “rituali” rock prediletti, ovvero il gesto (che lo rese famosissimo) di spaccare la chitarra. Gesto che, inglobato e fatto proprio dall’artista con il suo peculiare stile, diventa in realtà un escamotage per creare una composizione, a metà strada tra figurazione e astrazione, di grande effetto dinamico, con il logo stesso della band (un bersaglio nei colori della bandiera britannica) che va in mille pezzi.
“Ho voluto rappresentare il gesto estremo di Pete Townshend che, con la demolizione del proprio strumento di lavoro, ha segnato per sempre la messa in scena del rock su un palco”, spiega l’artista. “La sua azione performativa, dettata da un gesto cosi violento, ha rappresentato l’esigenza di rompere uno schema, di creare una sorta di rottura tra il suo mondo e quello circostante. Ecco perché ho voluto ricreare un universo immaginario e rappresentare il loro iconico logo sotto forma di oggetto in vetro”. Un logo che, sotto il colpo della chitarra di Townshend, diviene quasi irriconoscibile, andando a formare una delle tipiche forme circolari, di grande potenza e dinamicità, utilizzate dall’artista nei suoi quadri, che sembra prendere inaspettatamente una propria vita in una sorta di energia centrifuga.
Realizzato da Flavio Rossetto, produttore vinicolo di Frassinello Monferrato, che ama unire la tradizione enologica familiare con la passione per l’arte contemporanea, l’Orange di Grignolino del Monferrato Casalese “rispecchia in pieno”, ci spiega il produttore, “la trasgressione della Rock Music e del convenzionale stereotipato, un metodo di vinificazione che va a braccetto con l’idea di anticonformismo dell’epoca delle grandi rock band”.
Perfetto per aperitivi o pasti non troppo impegnativi, vinificato come se fosse un vino bianco, l’Orange di Grignolino mantiene la corposità di un rosso e la freschezza di un bianco. Il fiore dell’uvaggio la fa da protagonista, mantenendo le caratteristiche classiche della Denominazione di Origine controllata del territorio che lo ha visto fiorire. Del resto, Rossetto ha una particolare passione per il proprio lavoro, che considera una vera forma d’arte: “Il mio sogno”, racconta, “ha inizio proprio dalla passione che mi ha trasmesso mio nonno, le prime vendemmie fatte a mano, il ricordo vivido di me che gioco spensierato in mezzo ai filari, la passione per la mia terra, il Monferrato”.
Oltre alla passione per il proprio lavoro, però, Rossetto ha anche sviluppato un grande amore per l’arte contemporanea, che lo hanno portato a realizzare collaborazioni con artisti in occasione di mostre, performance, eventi. Per la prossima primavera, è già prevista una nuova serie di etichette d’artista, che, oltre a Sara Forte, vedrà coinvolti artisti come Giuseppe Veneziano, Patriarca, Felipe Cardeña e altri dei migliori protagonisti dell’ondata del new pop internazionale.
(le prime due puntate dei “vini d’artista” sono dedicate a Karin Andersen per Ribolla Gialla con la cantina Damijan Podversic, e a Elena Trailina per lo champagne La Piu Belle Vik).
