Massimo Bartolini in mostra al Centro Luigi Pecci

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Si chiama Harogoromo ed è presentata dal 16 settembre 2022 all’8 gennaio 2023 al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato

L’esposizione Hagoromo è il nuovo capito del ciclo di monografie che il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci organizza annualmente per presentare al pubblico l’opera di artistǝ italianǝ.

La mostra presenta la più grande installazione site-specific mai realizzata dall’artista Massimo Bartolini

Si tratta di una nuova spina dorsale che guida lo spettatore alla scoperta di opere appartenenti a momenti diversi della sua carriera.

Attraverso l’organizzazione cronologica e tematica, la mostra si dimostra un itinerario fatto di incontri sorprendenti e rivelatori.

Massimo Bartolini, Studio Matters +1, 2013, Installation view, The Fruitmarket Gallery, Edinburgh
Courtesy the artist and Massimo de Carlo Gallery, Milan, London

Hagoromo, la mostra di Massimo Bartolini al Centro Luigi Pecci

Hagoromo è il titolo di una nota pièce del teatro Noh giapponese che racconta la storia di un pescatore che un giorno trova l’hagoromo, il manto di piume della tennin, spirito celeste femminile di sovrannaturale bellezza parte della mitologia giapponese. 

Alla richiesta dello spirito di riavere indietro il manto senza il quale non avrebbe potuto tornare in cielo, il pescatore risponde che glielo avrebbe consegnato solo dopo averla vista danzare.

Inoltre Hagoromo (1989) è anche il titolo di quella che Bartolini considera la sua prima opera matura.

Una danzatrice reagisce alla musica, muovendosi dentro un parallelepipedo su ruote, che ha le sembianze di una minuscola unità abitativa.

In questa performance sono già anticipati alcuni dei temi e dei caratteri che accompagnano ancora oggi la sua ricerca.

La dimensione narrativa, che si sviluppa a partire da omaggi, riferimenti, prelievi di altre storie, opere e biografie.

MassimoBartolini, Hagoromo, 2005
Performance, Foto: Attilio Maranz

Il rapporto con la dimensione architettonica e spaziale, la relazione con la dimensione teatrale e performativa, anche attraverso l’uso del suono e della musica.

Infine la delineazione all’interno dell’opera di rapporti tra opposti apparentemente inconciliabili.

La mostra è accompagnata da Hagoromo: Massimo Bartolini 1989–2022, la più ampia pubblicazione mai dedicata all’artista toscano.

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