La Geografia “Favolosa” di Banksy

Le incursioni In and Out di Banksy, l’artista di Bristol più amato dal Sistema dell’Arte nell’era dei social network e della realtà virtuale.

Banksy

Come può un artista che non si è mai mostrato in pubblico, che si avvale solo di una email – [email protected] – e un account Instagram – @banksy – essere il più grande comunicatore di tutti i tempi? La risposta è che l’artista in questione è Banksy.

STREET ART TRA SOCIAL NETWORK E CONNESSIONI VIRTUALI

Osannato dal Sistema dell’Arte, Banksy se ne affranca grazie al riconoscimento globale che arriva dal pubblico. Ad essere apprezzati l’immediatezza e l’ironia con cui tratta temi di estrema attualità: la guerra, la pace, i diritti umani, l’oppressione, la libertà, l’ambiente, l’amore, la critica al sistema economico e alle multinazionali, le migrazioni.

Nel Novecento Walter Benjamin nel suo saggio fondamentale L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, parla della perdita di sacralità delle opere a favore di un senso politico dell’arte. Mentre allora l’autore tedesco proponeva direzioni d’influenza politica progressista e reazionaria, nell’era dei social network e delle connessioni virtuali Banksy intuisce l’importanza della condivisione tra artisti, legata al proliferarsi di eventi e lavori sulla Street Art. 

L’artista esce dai musei e diviene impegnato nella realizzazione di opere che appaiono d’improvviso nelle città (pensiamo ai graffiti realizzati per Kiev, o alle immagini sulle macerie della città di Gaza, e poi rimbalzano, attraverso le fotografie, nella rete globale.

LA GEOGRAFIA FAVOLOSA DI BANKSY

Per questo possiamo parlare di una “Geografia Favolosa”, termine caro a Ludovico Ariosto nel suo Orlando Furioso, dove lo spazio di azione narrativa è ideale, alla ricerca della Quête, qualcosa che tutti cercano di afferrare ma nessuno riesce a raggiungere (la bella Angelica per Orlando).

Giocando sul paragone del mistero che c’è intorno alla vita e alla figura dell’artista di Bristol, lo spazio di azione narrativa del nostro è concreto, carico di impegno civile. E’ la strada che, a discapito delle strutture che ospitano innumerevoli mostre di Banksy, diviene scenario di un’arte sempre più pubblica.

A partire dagli anni 2000 Banksy, e con lui altri giovani artisti, attraverso la demistificazione delle immagini e l’ironia, risponde alla violenza con l’amore, alla guerra con la pace. Tra le opere più note spicca Love is in the air, apparso per la prima volta come stencil non commissionato a Gerusalemme e poi riprodotto in diverse versioni, che rappresenta un’azione anti violenta e descrive l’attivismo americano e britannico delle rivolte universitarie degli anni Settanta.

MOSTRE DI BANKSY IN ITALIA

Attualmente è possibile ammirare le opere di Banksy in diversi punti della nostra penisola: The World of Banksy – The immersive experience (Torino, Stazione Torino Porta Nuova – Roma, Stazione di Roma Tiburtina – Verona, Verona Porta Nuova, prorogate fino al 29 Gennaio 2023 – Bologna, Palazzo Pallavicini, dal 31 Marzo al 6 Agosto 2023). Jago, Banksy, TvBoy (Bologna, Palazzo Albergati, fino al 7 maggio 2023). La grande mostra di Banksy (Trieste, Salone degli Incanti, fino al 10 Aprile 2023). Banksy a Teramo, (Teramo, Arca, Laboratorio per le Arti Contemporanee, fino al 15 Gennaio 2023).

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