Il primo Robot-Artista esistente è stato arrestato in Egitto

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Ai-Da l’artista robot con i suoi autoritratti, ph: Lucy Seal, per gentile concessione del Design Museum e Aidan Meller.

Gli agenti di frontiera egiziani hanno trattenuto per diversi giorni Ai-Da per un sospettato complotto di spionaggio.

Negato l’accesso nel Paese ad Ai-Da, artista robot britannica che stava attendendo l’apertura della sua prima mostra in Egitto. I funzionari doganali sospettavano facesse parte di un complotto di spionaggio e l’hanno trattenuta per dieci giorni prima di rilasciarla.

La conseguenza è stata una specie di crisi diplomatica tra Egitto e Regno Unito. “L’ambasciatore britannico ha lavorato tutta la notte per ottenere il rilascio di Ai-Da” ha dichiarato al The Guardian Aidan Meller, mercante d’arte di Oxford, creatore e rappresentante dell’artista robot.

Ma chi è Ai-Da? Si tratta della prima artista robot ultra-realistica al mondo, creata nel 2019 grazie alla collaborazione di numerosi programmatori di computer, esperti d’arte, di robotica e psicologi. Il modem integrato e le telecamere nei suoi occhi le consentono di disegnare grazie ad algoritmi, e può persino tenere una conversazione grazie alla combinazione di input umani e linguaggio AI.

Proprio queste capacità tecnologiche hanno fatto insospettire e preoccupare le guardie egiziane. Sempre Aidan Meller afferma che: “L’intera situazione è ironica, perché l’obiettivo di Ai-Da era evidenziare e mettere in guardia contro l’abuso dello sviluppo tecnologico, ed è trattenuta perché è tecnologia” e aggiunge “Ai-Da apprezzerebbe quell’ironia, credo”.

La mostra che ha portato Ai-Da in Egitto si intitola Forever Is Now, in scena presso la Grande Piramide di Giza fino al 7 novembre che comprende opere di artisti internazionali. 

Il contributo di Ai-Da è una scultura d’argilla ispirata al famoso enigma della sfinge: “Qual è l’animale che di mattina cammina a quattro zampe, a mezzogiorno con due e alla sera con tre?”.

Si tratta nello specifico di un autoritratto dell’artista robot con tre gambe, per suggerire alterazioni genetiche che potrebbero estendere la durata della vita umana. 

“Gli antichi egizi facevano esattamente la stessa cosa con la mummificazione. Gli esseri umani non sono cambiati: abbiamo ancora la voglia di vivere per sempre”, afferma Meller.

Cover Photo Credits: Ai-Da con i suoi dipinti, Courtesy ph: Victor Frankowski.

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