Amore e Psiche di Ozmo a Genova: un murale per le vittime del ponte Morandi

Ad un anno dal crollo del ponte Morandi  “Amore e Psiche” di Antonio Canova diventa un murale per trasmettere solidarietà alla città. L’opera di Ozmo è parte del progetto On the wall.

Ad un anno dal tragico crollo del Ponte Morandi di Genova, 15 Street artist italiani sono stati chiamati a ridare vita al quartiere Certosa grazie al progetto On the wall. Tra questi Ozmo ha presentato un murale ispirato ad “Amore e Psiche”, il celebre gruppo scultoreo realizzato da Antonio Canova.

Amore e Psiche, Antonio Canova

Il progetto On the Wall

Il comune di Genova, in collaborazione con l’associazione Linkinart e col contributo di Fiumara, ha promosso il progetto On the wall coinvolgendo 15 street artist per riqualificare il quartiere Certosa, duramente colpito in seguito al crollo del Ponte Morandi. Dal 13 luglio al 14 agosto 2019, Certosa è diventata il luogo di uno straordinario intervento di street-art, con 15 artisti di fama internazionale che hanno realizzato opere su dieci facciate di diversi stabili, coinvolgendo alcuni tra i nomi più importanti del panorama internazionale e nazionale. On The Wall si colloca come punto nodale di un percorso di rivalutazione del tessuto urbano, che ha l’obiettivo di far volgere nuovamente lo sguardo verso l’alto, in un quartiere che ha risentito fortemente delle vicende dell’ultimo anno. Tra gli artisti coinvolti ricordiamo: Greg Jager, Drina A12 & Giuliagol, Caktus & Maria, Antonello Macs, Zedz, Agostino Iacurci, Gola Hundun, Pantonio, Tiler, Christian Blef, Geometric Bang, Rask & Caste. L’ultimo a operare nel quartiere Certosa è stato lo street artist Ozmo (pseudonimo di Gionata Gesi), la cui opera ha attirato l’attenzione mediatica.

Il murales di Ozmo dedicato a Genova

Amore e Psiche, Ozmo

Il soggetto è di matrice neoclassica ed è universalmente noto nel mondo dell’arte: si tratta di “Amore e Psiche” di Antonio Canova (1787-93). La reinterpretazione proposta da Ozmo presenta i due giovani stretti in un abbraccio, in un contrasto di grigi e un gioco di luci e ombre che danno profondità e tridimensionalità alle due figure. L’abbraccio delle due figure forma un moto ascendente, capace di unire non solo i due soggetti mitologici, ma anche tutti i cittadini di Genova, in netto contrasto con il movimento discendente provocato dal crollo del ponte. Il sentimento che traspare non è più l’amore passionale e travolgente dei due amanti di Canova, bensì un sentimento di mutuo soccorso, condivisione e conforto: l’abbraccio cerca, infatti, di coinvolgere idealmente tutte le 43 vittime dell’incidente. A riprova del messaggio di solidarietà espresso dal gesto, Ozmo sceglie di rappresentare “Amore e Psiche” in un’angolatura che mette in risalto la valenza salvifica e confortante dell’abbraccio. Sul volto dei due ragazzi, inoltre, compare la scritta “This is site specific”, la cui spiegazione è semplice. Si tratta della dedica di Ozmo alla città, che esprime il suo intento di connettersi alla comunità e lanciare un messaggio di solidarietà. La stessa scelta di coprire i visi dei ragazzi con la scritta permette l’immedesimazione di chiunque guardi il murales.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Quando il volto diventa presenza: Ache77 e la sua alchimia tra materia, tempo e spiritualità urbana

A distanza di 10 anni ho avuto modo di parlarne con Ache77 e di farmi raccontare qualche particolare della sua storia artistica mentre lavorava ad un muro nel quartiere Isolotto (guarda caso, pioveva e faceva freddo).

Artuu Newsletter

Scelti per te

Electric Dreams alle OGR Torino: artisti e sperimentazioni tecnologiche prima dell’era digitale

Da Londra a Torino, dalla Tate Modern alle OGR, la mostra Electric Dreams. Art & Technology Before the Internet mette in luce le opere di artiste e artisti visionari che, a partire dagli anni ’50, hanno sperimentato media all’avanguardia, tra algoritmi, nuovi materiali e tecnologie ibride.

Il silenzio della luce: Jeff Wall tra costruzione e verità alle Gallerie d’Italia

“JEFF WALL. PHOTOGRAPHS” riunisce 27 opere che attraversano oltre quarant’anni di carriera di Jeff Wall (Vancouver, 1946), dalle fotografie più emblematiche della fine degli anni Settanta fino ai lavori più recenti datati 2023.

Quando meno diventa infinito: la Bourse de Commerce racconta la storia del Minimalismo

Varcando l’ingresso della Bourse de Commerce a Parigi, lo spazio architettonico classico e la cornice brutalista progettata da Tadao Ando accolgono in un vero e proprio tempio. La luce arriva dall’alto, dalla grande cupola di vetro circolare che sovrasta il luogo espositivo articolato su tre piani, inondando le opere al centro.

Dal Nobel alla poesia: l’arte di Laure Prouvost traduce la fisica quantistica in esperienza sensoriale alle OGR Torino

n questo passaggio, sono gli artisti a offrire una lettura inedita di questi orizzonti: Laure Prouvost, con la mostra WE FELT A STAR DYING, offre un’interpretazione sensibile e immersiva in cui il linguaggio della fisica si fa forma poetica.

Seguici su Instagram ogni giorno