La mostra “Energy Shifts”, curata da Luigi Codemo ed organizzata da GASC e Isorropia Homegallery, presenta dal 18 ottobre al 20 novembre, venti opere di Angiola Gatti e Laura Santamaria.
L’esposizione, allestita nelle sale del piano nobile di Villa Clerici, accosta e articola le opere delle due artiste in un percorso che ha al proprio fondamento l’intreccio di materia e segno.
Le tele, le carte, le installazioni di Laura Santamaria sono spazi eletti per la contemplazione del colore. La sua arte ci parla di un processo di trasformazione e purificazione: è direttamente dalla materia che l’artista trae i pigmenti che poi diventano i suoi colori. Sono opere che chiedono una visione diretta, non mediata al fine di mantenere e percepire la forza e l’energia della materia da cui derivano. Ne è un esempio la terra di Sardegna bruciata dagli incendi, recuperata e utilizzata per l’opera site specific allestita all’inizio del percorso: una testimonianza di come il suo lavoro di astrazione si innesti nel tempo custodendo le ferite della storia.
In mostra tele, disegni e fotografie di Angiola Gatti che mostrano, o meglio, rendono presente la potenza del segno. Una molteplicità di segni, di singolarità, di unicità: piccoli tratti, principalmente eseguiti con la penna biro o la matita, che hanno la forza di un’incisione dove l’esilità si combina con l’espansione del colore. Vuoti e pieni si rincorrono, si legano e si disperdono. Un senso di fragilità e di grazia scaturisce da ogni sua opera. Le grandi tele come le piccole carte invitano ad avvicinarsi, fin quasi ad avvertire sul volto il passaggio, il soffio dell’invisibile.
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Angiola Gatti, ‘Untitled (glass composition)’ (detail) fine art print on cotton paper, 57×32 cm, 2021
Laura Santamaria, ‘Cosmic Joy Swept Over’ (detail) site specific installation pigments, spotlight, 2012 Courtesy: GEH8 Kunstraum Dresden (DE)
Ora, cosa ci fanno le opere di queste due artiste nella GASC |Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei, in una collezione museale che si misura con i temi dell’annuncio cristiano? Rispondono ad una necessità: ci aiutano a ritornare su elementi primi e basilari dell’espressione artistica come la materia e il segno al fine di percepirli e indagarli come luoghi di rivelazione dell’infinito nel finito, dell’invisibile nel visibile. Perché questo è lo scopo della GASC, fin dal principio.
Cover Photo Credits: Locandina Energy Shifts