Amburgo, Germania Ovest, 1987. L’artista austriaco André Heller ha un progetto totalmente fuori di testa: creare il primo “Art Amusement Park” itinerante della storia, molto prima del Dismaland di Banksy. Un progetto all’apparenza utopico, ma che piano piano diventa realtà con il nome di “Luna Luna: Forgotten Fantasy”.
Gli artisti, ben 30, che Heller coinvolge, sono da far invidia ai più grandi musei di arte contemporanea: primo tra tutti Keith Haring, sempre entusiasta a partecipare progetti artistici pubblici e partecipativi insieme al suo amico Jean-Michel Basquiat; Sonia Delaunay, l’istrionico Salvador Dalì, David Hockney, Kenny Scharf, Roy Lichtenstein, Joseph Beuys, Jim Whiting e Monika GilSing. Giusto per citare due o tre nomignoli.
Un progetto grandioso, immersivo e polisensoriale e smontabile come un normalissimo circo di Moira Orfei. Luna Luna avrebbe dovuto essere l’esempio per un nuovo tipo di arte ludica ed entertaining, capace di arrivare davvero a tutti in anni in cui i grandi key players puntavano tutto sul concettuale, raffreddando e intorpidendo l’interesse delle masse.
Doveva girare il mondo, Luna Luna, incantare le folle di mezza Europa, poi New York, Chicago, Texas. E proprio nella regione dei rangers, quella che doveva essere una prima tappa, è diventata un deposito in cui questo progetto è rimasto sepolto, dimenticato per 36 anni, dentro enormi container. Fino ad oggi, dato che il famoso rapper e imprenditore Drake, con la sua DreamCrew, ha deciso di riportarlo in vita, a Los Angeles.
Il processo è semplice: prendi un magazzino da 6.000 metri quadri, un team di conservazione guidato da Rosa Lowinger e Joel Searles che disimballa e riporta le opere al loro stato originario, ed in un anno il nuovo “Luna Luna: Forgotten Fantasy” non è più tanto Forgotten.
Oggi quindi, pagando un modesto biglietto, si può entrare nel parco attraverso l’arco dipinto motivi geometrici di Delaunay, adornato dall’insegna originale di Luna Luna. Il primo spazio si apre con il padiglione forestale cilindrico di David Hockney, l’altalena policromatica di Kenny Scharf e la struttura gonfiabile di Heller, Dream Station. Nel secondo spazio si può fare un giro nella la ruota panoramica di Basquiat, e salire sulla grandiosa giostra di Keith Haring.
Diverse delle attrazioni sono accompagnate da musica, come la casa degli specchi di Salvador Dalí con un sottofondo di canti gregoriani dell’Orchestra Blue Chip e il labirinto di vetro di Roy Lichtenstein con le note minimaliste di Philip Glass. I visitatori, sebbene non possano salire su tutte le attrazioni a causa della loro delicata condizione, sono invitati a camminarci intorno.
E questo è solo l’inizio, secondo Anthony Gonzales di DreamCrew. “‘Luna Luna: Forgotten Fantasy’ è solo la prima puntata”, ha affermato, “di quello che sarà un progetto a lungo termine con un approccio multisfacettato che esplora il mondo dell’arte e il suo incrocio con il mondo moderno di oggi”.