Come Klimt rappresentò la maternità

Gustav Klimt

Quali ragioni profonde spingono gli artisti a trattare il tema della maternità e il rapporto tra madre e figlio?

Numerose sono le intenzioni per rappresentare questo tema: rendere omaggio a tale avvenimento che racchiude il miracolo della vita, onorare il sentimento di amore profondo che abbraccia la madre e suo bambino o riconoscere il rapporto tra madre e figlio per cercare un significato alla sofferenza o alla morte.

In particolare, Gustav Klimt è uno dei tanti artisti che tratta il tema della maternità, in tutte le sue sfaccettature, quasi un po’ lontano dalle scene di amore e dolcezza che si vedono nei soliti quadri. 

Nato a Baumgarten, Klimt è un pittore austriaco, che trascorre tutta la sua vita a Vienna dove frequenta la scuola di Arte Applicata e con i fratelli, anch’essi artisti, fonda una “Società di artisti”.

Agli inizi del 1900, conosciamo un Klimt che si avvia ad un nuovo periodo artistico con un’opera per il soffitto delle facoltà di Filosofia, Medicina e Giurisprudenza dell’università di Vienna. Quando Klimt espose i suoi pannelli, che rappresentavano una grande quantità di corpi di donna sensuali, venne criticato duramente e gli fu chiesto di cambiare totalmente il lavoro; ma l’artista ritirò le sue opere e cercò conforto nella solitudine del suo studio.

Nonostante le critiche però, Gustav Klimt proseguì sull’ideale da lui avviato e dipinse in quel periodo “Le tre età della donna”. Opera realizzata nel 1905 e conservata alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma, è uno dei più bei quadri della maturità Klimt, lontano per stile e tema dalle sue solite opere.

Si tratta di una pittura ad olio su tela che rappresenta, in chiave simbolica, le fasi della vita femminile: l’infanzia, l’età adulta, che nel quadro assume un’importanza centrale poiché combacia con il periodo di maternità, e la vecchiaia.

Le tre figure asciutte sono dipinte con tratti geometrici che ricordano oro, sete raffinate e pietre preziose e poggiate ad uno sfondo che somiglia ad una corteccia d’albero ricoperta da due colori monocromi: il marrone e l’arancione; questo sta a significare che l’artista non vuole che l’opera abbia influenze storiche e geografiche.

Osservando i colori non molto vividi del quadro e i soggetti ritratti, l’artista inscena la consapevolezza di essere una donna e tutte le fasi che essa vive.

Infatti sulla destra osserviamo la bambina, con capelli marroni, che dorme appoggiata al petto della giovane donna; la madre, che si trova al centro del quadro, ha dei lunghi capelli arancioni con una corona di fiori posata sulla testa e un corpo snello, dalla pelle chiara; la testa è inclinata come a proteggere la bambina che sorregge in un abbraccio. Possiamo comprendere l’energia e la dolcezza che si scambiano queste due figure.

Gustav Klimt

Sulla sinistra, che sembra far da sfondo alla giovane e alla bambina c’è una donna anziana che si copre il viso con una mano e intanto i capelli grigi le cadono lungo tutto il volto. Il corpo si mostra stanco, con la pelle che rivela ogni singola debolezza, ma il ventre della donna rivela anch’esso segni di maternità. Sta andando via, ha fatto il suo tempo e ora lascia la vita alle altre due donne presenti.

Un’altra curiosa opera di Klimt legata alla maternità e che raffigura una donna in avanzato stato di gravidanza è “Speranza”, realizzata nel 1903.

Perché un’opera curiosa? Poiché mostra una visione completamente diversa dall’immaginario comune di maternità. Infatti, la figura non esprime dolcezza, ma una sorta di preoccupazione nei confronti di quello che sta accadendo. La posizione del corpo, la sua magrezza e lo sguardo che ci osserva come a voler porre domande non ci mostra una donna che si direbbe futura madre.

I fiori sulla testa della ragazza richiamano il ritratto della tipica donna sensuale di Klimt che ispira desiderio e amore carnale; infatti l’artista sapeva che il pubblico del tempo non avrebbe accettato con leggerezza il simbolo della maternità rappresentato in questo modo e il quadro fu esposto molti anni dopo.

Cover Photo Credits: Gustav Klimt, Maternità

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