“Social-e”, opere dalla Fondazione Cirulli

Leonetto Cappiello, Campari, l’aperitivo, manifesto, 1921

“Social-e. Immagini della socialità in Italia fra Liberty e Art déco” è un viaggio fra i maggiori artisti italiani del secolo scorso all’interno della Fondazione Cirulli.

Immagini nelle diverse forme espressive del Novecento per evocare l’importanza di gesti, emozioni e visioni che la pandemia ci ha a lungo negato e che lentamente stiamo tornando a vivere e ad apprezzare.

La mostra offre una visione su alcuni aspetti della nostra cultura e della nostra socialità: i viaggi, gli intrattenimenti, le esposizioni, lo sport, il vivere quotidiano, le feste e gli incontri in città.


L’esperienza vissuta nell’ultimo anno, stravolgendo le nostre vite in maniera inimmaginabile, ci ha posto di fronte a nuove abitudini, nuove riflessioni, nuove sfide e, talvolta in modo drammatico, all’angoscia dell’assenza: di persone care, amici, luoghi, esperienze, certezze. La nostra quotidianità è stata profondamente sovvertita. La dimensione sociale, in alcuni momenti, quasi completamente annientata e sostenuta dal surrogato tecnologico, mai come oggi così fondamentale e, al contempo, insidioso ausilio alla nostra esistenza.


«L’esposizione», spiega la curatrice Nadia Marchioni «nasce dalla riflessione su quanto insostituibile sia il confronto diretto, la condivisione di luoghi, valori, esperienze culturali, di quale abisso si apra davanti ai nostri occhi, privati a lungo delle piccole o grandi felicità offerte da un viaggio, una visita al museo, uno spettacolo a teatro o al cinema, un incontro, una passeggiata in campagna, in riva al mare o nelle nostre amate città, le cui strade e piazze deserte di persone e di suoni non saranno dimenticate facilmente».

I TEMI
L’esposizione si articola in otto sezioni che evocano, attraverso dipinti, sculture, progetti e, soprattutto, manifesti delle più originali firme del Novecento, le più varie espressioni della vita sociale e culturale del secolo passato. Cinema, teatro, musei ed esposizioni, turismo, sport, viaggi, occasioni di incontro, sono i soggetti indagati dalla mostra, rimarcando l’importanza vitale che a questi temi veniva affidata dai maggiori artisti del Novecento, impegnati nella realizzazione di progetti per i luoghi destinati alla vita sociale e culturale, per la promozione di opere cinematografiche e teatrali, così come di eventi, prodotti e manifestazioni, anche attraverso il fantastico universo dei manifesti pubblicitari, visibile e storica affermazione, nel tessuto urbano novecentesco, di una nuova e moderna socialità.

IL PERCORSO ESPOSITIVO
Il percorso espositivo contempla una sala interamente dedicata al tema delle città, con un metafisico e misterioso scorcio cittadino di Luigi Gigiotti Zanini, memoria di paesaggi urbani che non vorremmo mai più vivere nella loro forzata e inquietante solitudine. In questa sezione troviamo anche opere di Galileo Chini e di grandi illustratori italiani come Marcello Dudovich.

Due sale sono incentrate invece sul teatro, altro aspetto della nostra vita sociale che ci è molto mancato, con alcune opere grafiche e una maquette per le scenografie del teatro greco di Siracusa del grande artista romano Duilio Cambellotti ed affiches dedicate al teatro dell’opera, come quella realizzata per una rappresentazione della “Tosca” di Puccini da Leopoldo Metlicovitz, uno dei padri del moderno cartellonismo italiano.

Poi i viaggi – con una sala in cui spiccano un importante e scenografico manifesto di Mario Sironi e i disegni dell’architetto Arrigo Cantoni, mai esposti prima d’ora, per la Nuova stazione di Milano (progetto cui prese parte con Cantoni anche Antonio Sant’Elia) – e i grandi eventi espositivi di inizio Novecento come l’Esposizione internazionale d’arte moderna decorativa di Torino del 1902 per la quale Leonardo Bistolfi realizzò un bellissimo manifesto liberty, presente in mostra, rimasto nella storia della cartellonistica italiana. Altre due sale sono dedicate rispettivamente agli incontri cittadini e allo sport: nella prima, molte vivaci réclame di iconici prodotti e grandi magazzini dell’epoca, a firma di noti maestri della grafica pubblicitaria quali Leonetto Cappiello e Adolfo Hohenstein; nella seconda, foto, opere grafiche e pittoriche realizzate per vari eventi sportivi. Fra gli artisti presenti in mostra figurano anche Thayaht e Ram, fratelli ed eclettici artisti fiorentini che ebbero fecondi rapporti con la Versilia.

Cover Photo Credits: Leonardo Bistolfi, Prima esposizione internazionale d’arte moderna decorativa, manifesto, 1902

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