Refik Anadol e il primo modello A.I. dedicato alla natura

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Refik Anadol, artista multimediale turco ormai conosciuto per le sue installazioni di Arte Generativa che combinano big data e architettura, ha lanciato recentemente un nuovo progetto legato alla natura e alla sostenibilità ambientale.

L’installazione “Living Archive: Nature (2024)”, presentata al World Economic Form di Davos, è la prima opera immersiva creata con il Large Nature Model, il “primo modello di intelligenza artificiale generativa open source al mondo incentrato sulla natura”. Questo progetto è frutto di un impegno collaborativo che ha coinvolto professionisti da oltre dieci nazioni, ha richiesto quasi un anno di duro lavoro ed è stato sviluppato per DATALAND, un futuro museo dello studio di Anadol e piattaforma Web3 dedicata alla visualizzazione dei dati e alle arti A.I..

Addestrato con dati provenienti da prestigiose istituzioni come National Geographic, il Smithsonian Institute, CornellLab, il Natural History Museum di Londra e il Conservation Research Foundation Museum, questo modello processa input derivanti da tutta una serie di ambienti diversificati, dal cuore della foresta amazzonica a vari ecosistemi globali, utilizzando tecniche avanzate come il LiDAR e la fotogrammetria, includendo non solo le immagini ma anche i suoni, come i canti di uccelli dell’Amazzonia, e persino gli odori, grazie alla collaborazione con il produttore di profumi Firmenich di Ginevra.

Refik Anadol. Installation view of Living Archive: Nature (2024). Photo courtesy of Refik Anadol Studio

Le visualizzazioni generate dal modello variano da paesaggi di straordinario realismo a scenari fantastici che sfidano l’immaginazione. Nonostante le attuali capacità dell’intelligenza artificiale, Anadol sottolinea come ci sia ancora molto da comprendere sulla natura e sulla alla responsabilità ambientale nell’uso delle tecnologie A.I., tant’è che lo stesso artista turco sta collaborando con aziende come Google e Nvidia per garantire un impatto minimo sull’ambiente e l’uso di energie rinnovabili. “Non vogliamo danneggiare la natura mentre creiamo un modello naturale”, ha detto Anadol. “Abbiamo collaborato con gli ingegneri di Google, quindi ora possiamo vedere esattamente l’impatto che il nostro modello ha sull’ambiente quando è in funzione e possiamo utilizzare solo energia rinnovabile durante l’addestramento del modello. Quindi possiamo farlo in modo estremamente sostenibile”. Inoltre, il suo legame con la natura e le culture indigene è evidente nel progetto “Winds of Yawanawa” (2023), una collezione di dipinti unici che fondono dati meteorologici con l’arte dei giovani artisti della tribù Yawanawa.

Con Living Archive: Nature (2024), Anadol non solo presenta una visione artistica di rara intensità ma apre anche una finestra su un dialogo più ampio con la natura, evidenziando l’importanza di un approccio consapevole e rispettoso verso l’ambiente in un’era dominata dalla tecnologia avanzata.

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