Pure Evil in mostra da Wunderkammern

Si chiama “Not my circus, not my monkey” la mostra di PURE EVIL in cui sarà presente la celebre serie “Nightmare”

La mostra dell’artista inglese Charles Uzzell Edwards, aka PURE EVIL, alla galleria Wunderkammern presenta opere su carta, tela e perspex che ritraggono star hollywoodiane e personaggi celebri con il volto segnato da una caratteristica e oscura lacrima.

Tra di esse ci sarà l’opera Arthur Miller’s Nightmare – Not my circus, not my monkeys, il ritratto di Marilyn Monroe che intitola la personale.

Insieme al ritratto ci sarà un’edizione limitata di opere NFT.

La serie Nightmare trae ispirazione dagli anni Sessanta, età dell’oro del cinema americano ed europeo, attraversati da un grande fermento artistico.

Attrici come Marilyn Monroe, Elizabeth Taylor, Natalie Wood e Sharon Tate erano all’apice del successo, mentre la Pop Art di Warhol e Rosenquist indagava la celebrity culture, la pubblicità e il marketing. 

Tre sono le principali suggestioni che hanno portato l’artista all’ideazione della serie Nightmare e della mostra milanese.

La prima sono i libri dedicati alla Pop Art e i diari di Andy Warhol che Pure Evil sfogliava nella biblioteca del padre, restando affascinato dall’ossessione quasi maniacale di Warhol di creare innumerevoli versioni di ritratti di celebrità. 

La seconda è una e-mail ricevuta da un copy village cinese con allegato un catalogo di tutte le opere d’arte disponibili per la riproduzione e l’acquisto immediato.

Fra queste vi erano anche tre lavori di Andy Warhol: un ritratto di Liz Taylor, uno di Jackie Kennedy e una sedia elettrica.

Cogliendo l’ironia della riduzione dell’intera carriera di un’artista come Warhol a tre soggetti riproducibili all’infinito e a buon mercato, Pure Evil ha per la prima volta pensato di trasformarsi lui stesso in un copy village.

Edward Albee come ispirazione

Infine, l’ultima fonte di ispirazione è il film “Chi ha paura di Virginia Woolf?”, reinterpretazione cinematografica della famosa pièce teatrale di Edward Albee diretta da Mike Nichols, in cui Liz Taylor e Richard Burton portano sul grande schermo lo spietato gioco al massacro di una coppia, tra abuso di alcool e insoddisfazioni borghesi.

La pellicola sorprende profondamente l’artista gallese che nel 2011 realizza uno dei primi soggetti della serie Nightmare: “Richard Burton’s Nightmare – Liz Taylor”.

Pure Evil, Liz loves rich – New York fear city (2022), Copyright under Pure Evil Gallery

Pure Evil immortala su una tela e in una stampa a due colori il volto dell’attrice che cela le sofferenze di un amore complicato sul set e nella realtà.

A soli due mesi di distanza dalla creazione dell’opera, nel marzo dello stesso anno, Liz Taylor perde la vita e le vendite dei lavori di Pure Evil volano alle stelle. 

Pure Evil con la serie Nightmare abbraccia solo apparentemente la celebrity culture, egli guarda a queste icone del cinema e della musica con occhio disincantato e malinconico. Nonostante il successo, le loro vite sono cariche di dolore e tormenti che l’artista racchiude in una lacrima.

L’artista PURE EVIL in dettaglio

PURE EVIL nasce nel Galles del Sud cinquantaquattro anni fa.

La sua passione artistica la coltiva fin da bambino, anche grazie al sostegno del padre; si trasferisce a Londra, dove studia, e successivamente a San Francisco negli Stati Uniti.

Nel suo soggiorno che dura 10 anni matura esperienze nell’ambito della moda e della scena musicale contemporanea, intrecciando il suo grande interesse per la Street Art, lo stile di vita degli skateboarder e il fascino tecnologico della Silicon Valley.

Al suo ritorno a Londra, nel 2000, inizia a dipingere per le strade della capitale britannica la sua tag: un iconico coniglio con le zanne.

Nello stesso anno entra in contatto con gli artisti che popolano la new wave britannica tra cui Ben Eine, D*Face, Paul Insect e soprattutto Banksy.

Con loro dà vita al Santa’s Ghetto, galleria itinerante che sfida le logiche del mercato dell’arte.

Nel 2007 apre poi la sua prima galleria nel quartiere di Shoreditch, luogo ricco di fermenti creativi e culturali; successivamente, sei anni più tardi, ne inaugura un’altra ben più grande e importante, che oltre a promuovere la sua stessa arte, diventa laboratorio per artisti emergenti provenienti da tutto il mondo.

Le opere di Pure Evil sono state esposte in mostre personali e collettive dagli Stati Uniti a Hong Kong, dall’Australia al Brasile.

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