Opere dell’artista Dario Picariello alla LABS Contemporary Art di Bologna

La mostra personale presenta tre grandi installazioni inedite della serie Cicli, produzione che prende spunto dalle tradizioni dei canti popolari meridionali.

LABS Contemporary art è lieta di presentare, a partire da sabato 11 settembre 2021, L’acqua le bagna come il vento le calpesta, personale dell’artista Dario Picariello. L’esposizione mette in risalto tre grandi installazioni inedite della serie Cicli, produzione avviata nel 2020 che prende spunto dalle antiche tradizioni dei canti popolari meridionali. Il percorso della mostra è accompagnato da un testo critico di Eugenio Viola, Capo-curatore del Museo de Arte Moderno de Bogotá – MAMBO, Colombia.

Gli interventi installativi, realizzati con diversi materiali e tecniche, sono messi in mostra grazie all’impiego di attrezzatura del backstage fotografico, come ombrelli o stativi. L’attenzione è infatti rivolta al medium fotografico, ponte di unione tra il passato e presente: le immagini fotografiche vengono modificate digitalmente, trasferite con acidi su tessuti oppure stampate su carta blueback fatta a striscioline, per essere poi utilizzata per ricamare parole, secondo pattern decorativi di abiti cerimoniali o immagini naturali.

I canti selezionati per questa occasione hanno origini e periodi differenti; a intrecciarli il tema comune della violenza, sia essa fisica, verbale o psicologica. Ogni opera racconta una difficile problematica, presentata attraverso brevi versi intrecciati su tessuti.

Il primo lavoro, Cinquantaquattro, riprende un canto tradizionale orale dell’Alto Jonio Cosentino per mostrare le difficili condizioni di lavoro dei braccianti nei campi. Il lavoratore, disposto a sottoporsi a dure fatiche, pur di non perdere la propria occupazione, unica fonte di sostentamento per tutta la sua famiglia, crea un rapporto di “dipendenza” con il proprietario terriero, fenomeno tutt’oggi riscontrabile.

L’opera intitolata Le buone misure riprende i versi di A Partannisa, canto di ragazze nella raccolta delle olive, antichissima canzone popolare siciliana. Un appello di una ragazza che prega la mamma di non mandarla al mulino per non sottostare agli abusi del mugnaio.

Dario Picariello, Le buone misure, 2021, stampa fotografica a contatto su seta, carta blueback, stavi fotografici, 150 x 250 cm ca.

La terza installazione, infine, mette in scena una relazione amorosa mai consumata e giunta a un capolinea. Echeggiano nell’aria i versi di Strambellate, stornello cantato in prima persona:

non mi mandà più baci per la posta

che per la strada perdono il sapore

se tu me li voi dare dammegli in bocca

così si proverà cos’è l’amore […]”

La mostra si conclude con l’esposizione di due fotografie presentate come una sorta di polittico. Le immagini sono il risultato di un procedimento digitale: la fotografia viene letta da un software non adatto a codificarne il formato digitale originale, producendo un errore, o glitch. L’immagine ottenuta viene stampata a contatto su carta, restituendoci apparizioni che si collocano in una spazialità indefinita e vibrante.

Cover photo credits: Dario Picariello, L’acqua le bagna come il vento le calpesta, 2021, stampa fotografica su carta hahnemuhle 200g, 30 x 50 cm cad. Polittico composto da dieci pezzi.

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