Museum of Plastic 2121, il primo museo virtuale di Curatours

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La piattaforma che permette ai musei di creare tour virtuali lancia il suo primo museo che parla del passato, presente e futuro della plastica nel mondo

Curatours – applicazione prodotta dallo studio immersivo Cooperative Innovations – ha inaugurato lo scorso anno la sua prima esperienza di museo virtuale.

Si tratta di un immaginario spazio del futuro, dove viene narrata la storia dell’utilizzo della plastica e di come il mondo cambierà dopo che l’uomo avrà smesso di utilizzarla.

Il progetto è stato realizzato sulla base delle ricerche scientifiche portate avanti dal Circular Plastics Collaboratory della Hull University e dal Museum of Design in Plastics dell’Arts University di Bournemouth.

Lo spazio è accessibile ai visitatori tramite visori per la realtà virtuale o desktop, e può essere vissuto sia come esperienza individuale sia come esperienza di gruppo.

Curatours, l’app che porta la VR ai musei

Curatours è un’applicazione che ha la particolarità di essere accessibile da molteplici device.

Così facendo permette a qualsiasi museo di disegnare la sua esperienza di visita virtuale facilmente accessibile a tutti. 

Tra i progetti di Curatours c’è una collaborazione con l’Anne Frank House, per il quale ha disegnato un tour virtuale accessibile in via eccezionale anche tramite social media.

Il primo tentativo dell’app – che da quest’anno è arrivata su iOS – di approdare nel mondo social.

Il Museo della Plastica 2121

Museum of Plastic 2121 è un progetto che nasce dalla volontà di Curatours di espandere i suoi sforzi nell’integrare racconto, educazione e interazione sociale all’interno delle esperienze virtuali. 

Un museo incentrato sul tema della plastica è stata l’occasione perfetta per condividere il progresso della ricerca scientifica.

Tutto cio è stato possibile mettendolo in comunicazione con i lavori di grandi artisti digitali per aprire possibili immaginari sul futuro della transizione ecologica. 

Nel corso del mese di novembre 2021 Curatours ha lanciato una serie di ali virtuali del museo, ognuna costruita attorno a uno specifico aspetto del percorso di vita della plastica.

Partendo dal dibattito introdotto dal summit globale COP26, è stato deciso di illustrare la storia, la produzione scientifica e la realtà industriale dietro a questo materiale.

Le tecnologie sviluppate da Curatours hanno permesso di creare degli avatar con movimenti realistici, anche grazie ai sensori di mappatura del corpo. I visitatori possono vivere un’esperienza molto vicina alla realtà, così da sviluppare una maggiore connessione cognitiva con le installazioni virtuali.

Interpretazione fisica di murales in VR, Courtesy Museum of Plastic, Fonte British Council

All’interno degli spazi del museo è possibile visionare murales e dipinti 3D realizzati dagli artisti contattati dalla fondazione attivista Greenpop e dall’organizzazione di street art Baz-Art.

L’intento è quello di offrire una prospettiva ottimista sul futuro del pianeta e stimolare la riflessione e l’azione ambientalista.

In questo modo lo spettatore vivrà un futuro plastic-free e stimolando la sua consapevolezza sul tema.

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