“Law & Order” entra al Metropolitan Museum of Art

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Cosa c’entra la celebre serie tv con una delle istituzioni culturali più importanti della Grande Mela? È tutto merito di una donazione da capogiro. 

E l’autore di uno degli atti di mecenatismo più importanti dell’ultimo secolo ricevuti dal MET è proprio il produttore cinematografico Richard Anthony Wolf, ideatore della serie poliziesca che ha spopolato a livello globale. Dick, come di solito viene soprannominato dai conoscenti, ha infatti promesso di lasciare al Museo ben 200 opere d’arte, tra dipinti, disegni e sculture, accompagnate da una generosa somma in denaro. Così il producer settantasettenne ha svelato per la prima volta al grande pubblico la propria passione per l’arte, che negli anni lo ha portato ad acquisire capolavori di celebri maestri.

“Madonna col Bambino” di Orazio Gentileschi

Infatti, pezzi forti della donazione, il cui accordo è stato reso noto il 20 dicembre 2023, sono le tele “Susanna e i vecchioni” di Artemisia Gentileschi, “Madonna col Bambino” di Orazio Gentileschi, “Madonna col Bambino e il giovane Battista, San Francesco che riceve le Stimmate in lontananza” di Sandro Botticelli e “Spiaggia a Scheveningen con tempo calmo” di Vincent Van Gogh. Quest’ultima è stata acquistata da Wolf nel 2022 per 2,8 milioni di dollari: si tratta di uno dei primi paesaggi a olio dell’artista, realizzato nel 1882 sulla spiaggia fuori dal villaggio di pescatori di Scheveningen.

Depositato in una cassa di legno assieme ad altre 40 opere, fu custodito per molti anni da un falegname che ne vendette poi il contenuto, per l’equivalente di 50 centesimi odierni ad un rigattiere di nome Johannes Couvreur. Eccezion fatta per Vincent Van Gogh, gran parte della collezione Wolf comprende soprattutto lavori databili tra il XV ed il XVIII secolo, in controtendenza rispetto a molti altri collezionisti che sembrano prediligere l’ultra contemporaneo. Il risultato? Una raccolta di notevole ampiezza che va dai dipinti degli autori sopra citati ad altri quali il Bronzino, il Guercino, Giovanni Battista e Giovanni Domenico Tiepolo, fino ad arrivare alla scultura, al disegno e alle arti decorative. Oltre ai capolavori, Wolf ha elargito una sostanziosa somma al Museo, stimata intorno ai cinque milioni di dollari. L’obbiettivo è creare un unico progetto che abbia come centro il riallestimento delle Gallerie 500 e 503 appartenenti al Dipartimento di scultura e arti decorative europee: questi spazi verranno rinominati, non a caso, Gallerie Dick Wolf. 

Max Hollein, CEO e Direttore del MET, ha elogiato la donazione come una delle più significative degli ultimi tempi. Wolf, dal canto suo, ha confessato che il suo amore per l’arte risale all’infanzia, quando da bambino visitava il Met dopo la scuola, definendo la possibilità di esporre in uno dei “musei più prestigiosi al mondo” un onore. Insomma, una situazione “win-win”, volendo concludere con un termine inglese, in cui è finalmente la cultura a farla da padrone. 

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