Sotheby’s venderà all’asta la collezione di Emily Fisher Landau, dal valore di più di $500 mln

E’ stata una competizione serrata, che ha occupato le prime pagine degli Art Magazine di tutto il mondo: alla fine la casa d’aste Sotheby’s è riuscita ad avere la meglio sulla storica rivale Christie’s.

Il bottino è storico: la collezione della defunta Emily Fisher Landau dal valore stimato di più di 500 milioni di dollari.

Emily Fisher Landau, Artists Rights Society (ARS), New York / ADAGP, Paris; Photo by Chester Higgins Jr./The New York Times

Moglie del ricco immobiliarista Newyorkese Martin Fisher, ma anche collezionista e membro fiduciario del Whitney Museum of American Art, Emily è venuta a mancare lo scorso marzo alla veneranda età di 102 anni.

La passione dell’arte per lei ebbe inizio quasi per caso, nel lontano 1969, quando usò un premio assicurativo ottenuto in seguito ad una rapina nella sua abitazione per comprare le sue prime opere.

Nel giro di qualche decennio, anche attraverso i suoi legami con figure chiave del mondo dell’arte contemporanea, come Arne Glimcher della Pace Gallery  e l’interior designer Bill Katz, Landau ha creato una collezione di livello mondiale ed è statua un’assidua frequentatrice degli studi degli artisti, uno fra tutti Ed Ruscha, del quale possedeva la più grande collezione privata.

“Lei è soprattutto amica degli” artisti”, ha detto di lei Ruscha. “Alcuni collezionisti preferirebbero non incontrare l’artista, e posso capire che non vogliano spezzare l’illusione su qualcuno di cui stanno collezionando le opere… Lei è diversa. Non ha paura di conoscere l’artista personalmente”.

Nel 1991, ha inoltre riconvertito un ex fabbrica a Long Island, nel Queens, per creare il suo museo privato contenente oltre 1.200 opere, chiuso poi nel 2017.

Pablo Picasso. Femme à la montre (Woman with a Watch), 1932. © 2018 Estate of Pablo Picasso / Artists Rights Society (ARS), New York | © The Fisher Landau Family Collection

Tra le 120 opere che Sotheby’s metterà all’asta i prossimi 8 e 9 novembre, spicca sicuramente Femme à la montre (1932) di Pablo Picasso, un ritratto del 1932 della giovane amante dell’artista, Marie-Therese Walter, che secondo una stima dovrebbe fruttare “oltre 120 milioni di dollari”.

I principali capolavori di di Picasso del 1932, valgono oggi ora tra i 100 e i 200 milioni di dollari, e l’ultimo pezzo simile venduto all’asta risale al 2010, quando un dipinto di grandi dimensioni, “Nudo, foglie verdi e busto”, proveniente dalla collezione dei mecenati di Los Angeles Sydney e Frances Brody, raggiunse la cifra record di 106 milioni di dollari.

Emily Fisher Landau at home December 2005 with Mark Rothko, Untitled, 1958 (Seagram Mural Sketch).
Photo: Grant Peterson © The Fisher Landau Family Collection

Altre opere degne di nota della collezione includono un “Senza Titolo” di Mark Rothko del 1958, facente parte della sua celeberrima serie “Seagram Murals”, pensati in origine per il ristorante all’interno del Four Seasons nel Seagram Building di New York, ai quali la Tate Modern dedicherà una grande retrospettiva alla Fondation Louis Vuitton di Parigi.

Come può mancare inoltre come già accennato, Ed Ruscha, con “Securing the Last Letter (Boss)“, un dipinto testuale su larga scala del 1964, opera già esposta al Whitney Museum di New York e alla Hayward Gallery di Londra.

E ancora, uno dei 4 “Flags” di Jasper Johns del 1986, con una stima tra i 35 e 45 milioni di dollari, uno degli ultimi ritratti mimetici di Andy Warhol dello stesso anno, un de Kooning del 1983 e un “Untitled” del 1968 di Cy Twombly.

Con questa vendita, Sotheby’s cercherà di chiudere in bellezza un anno molto difficile, dal punto di vista delle vendite, per le case d’asta di tutto il mondo, per far ripartire subito il 2024 con il piede giusto.

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