Il pugno duro di Zoe Buckman

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Artista inglese e femminista determinata, Zoe Buckman racconta sé stessa e le donne con tecniche artistiche eloquenti e innovative

In un momento storico quanto mai delicato per le donne americane, ogni rappresentanza e comprensione diventa tesoro.

Manifestazioni, eventi o scritti. Diventa ancora più bello quando è il linguaggio artistico a dare supporto. 

Sono tantissime le artiste donne che si sono cimentate negli ultimi anni nella rappresentazione del dolore, dei soprusi, delle fortune dell’essere donna. Tra queste c’è anche l’artista Zoe Buckman

Attivista prima di tutto e artista per vocazione, Zoe Buckman ha origini inglesi, ma cresce come artista soprattutto nella città di New York.

La carriera

Ha esposto le proprie creazioni in diverse gallerie, tra cui Pippy Houldsworth Gallery di Londra – che la rappresenta – Fort Gansevoort Gallery a New York, Gavlak Gallery a Los Angeles; e in diversi musei come il Baltimore Museum of Art e The Studio Museum in Harlem, sia come singolo artista che prendendo parte a mostre collettive.

Il linguaggio dell’artista è intimo e introspettivo, ma di facile lettura. Attraverso oggetti comuni e testi, l’artista permette allo spettatore di poter immergersi senza ostacoli all’interno di quella che è la sua creazione artistica. 

Zoe Buckman si serve soprattutto di oggettistica personale su cui cuce, compone e ricama. Le sue opere innescano questioni come l’identità, il genere e la violenza abbracciando approcci esplicitamente femministi.

Nella mia serie 2018 Heavy Rag mi servo principalmente di tessuti domestici. Era un periodo in cui stavo esaminando l’ambiente della casa e l’esperienza delle donne in casa come luogo sia di trauma che di nutrimento” spiega Buckman in un’intervista per l’editoriale Elephant. 

Sono ormai segno distintivo dell’artista i ricami su tessuti  e guantoni da boxe composti a grappolo: “La boxe mi ha riportato in contatto con il mio combattente interiore. Era naturale che i guanti, queste armi rivestite della pelle più morbida che parlano di mascolinità e aggressività, oltre che di protezione e difesa, dovessero farsi strada nel lavoro” spiega sempre a Elephant.

Ultime mostre di Zoe Buckman

Le ultime mostre collettive a cui ha preso parte non si discostano da questi temi.

Per By a Thread al Shirley Fiterman Art Center di New York, ha esposto una delle sue sculture a grappolo celebrando con gli altri artisti contemporanei presenti tecniche di lavorazioni uniche con fili e tessuti. La mostra sarà aperta fino al 19 agosto.

Per Mother Gallery a New York, Zoe Buckman si concentra di più sul processo creativo, instaurando con l’artista Vanessa German -anche lei esposta- un dialogo che vuole portare in luce i meccanismi complessi che liberano espressioni di gioia attraverso il mezzo artistico. 

We Flew Over The Wild Winds of Wild Fires è una mostra doppia che accosta le sculture a neon della Buckman con le massicce sculture di Vanessa German, artista newyorkese.

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