Il fascino decadente e attuale del Padiglione Italia 2022

Nel Padiglione Italia di Gian Maria Tosatti, classe ’80, che ci accompagna nella sua Storia della notte e destino delle comete alla Biennale di Venezia 2022.

Installation view – Gian Maria Tosatti, “Storia della Notte e Destino delle Comete”, Padiglione Italia alla Biennale Arte 2022, a cura di Eugenio Viola, Commissario del Padiglione Italia Onofrio Cutaia. Courtesy DGCC – MiC

Il Latte dei sogni è il titolo della 59° Esposizione  Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, che si concluderà a breve, il 27 Novembre 2022.

Nel tempo che stiamo vivendo, tra la post pandemia e il contesto di guerra europeo, oltre 200 artisti ci offrono una duplice riflessione: superamento della crisi dell’industrializzazione e della “ socializzazione” e contributo attivo allo sviluppo sostenibile.

PADIGLIONE ITALIA

Per la prima volta unico artista, Gian Maria Tosatti rappresenta il Padiglione Italia con il progetto, curato da Eugenio Viola, Storia della notte e destino delle comete.

Nel secondo dopoguerra italiano assistiamo al miracolo economico, legato alla ricostruzione post bellica, alla nascita di fabbriche e industrie (Olivetti e Fiat ad esempio), all’aumento dei posti di lavoro.

Ma come ogni fatto miracoloso, la storia ci insegna che a periodi floridi seguono periodi bui, e così ciclicamente, e che siamo in luce e in ombra allo stesso tempo.

DUE ATTI DI UNA SCENA TEATRALE

Ce lo descrive bene Tosatti con il suo lavoro che divide in due parti, come atti di una scena teatrale e come due sono i volumi del catalogo pubblicato da Treccani.

Nella prima, la Notte, si raccontano la salita e la discesa del sogno industriale italiano dal dopoguerra a oggi. Lo spettatore è immesso nell’ambiente alienante di un capannone industriale. Gli anni cui ci si riferisce sono quelli del boom economico, della chimera del progresso che, inevitabilmente, porta con sé delle ombre.

Dal primo stabilimento si accede ad un appartamento, forse l’alloggio del custode, quasi a violare l’intimità di un luogo in cui la presenza umana è distante. 

Un terzo capannone, di macchine tessili poco illuminate, anch’esso privo di presenza umana ma denso di odori e di memoria, chiude il percorso della scena lasciando lo spettatore turbato e frastornato.

L’ambiente creato da Tosatti, tra tema politico e sociale, pur nel suo sgomento, sembra avere ancora uno scampolo di vita ed è questo che porta il visitatore verso l’atto finale, Il Destino delle comete

Installation view – Gian Maria Tosatti, “Storia della Notte e Destino delle Comete”, Padiglione Italia alla Biennale Arte 2022, a cura di Eugenio Viola, Commissario del Padiglione Italia Onofrio Cutaia. Courtesy DGCC – MiC

Una strada interrotta si apre su un mare scuro, vertiginoso, che fa sentire la forza della natura che si ribella all’invasione umana. L’acqua è elemento di nascita, come accade nell’utero materno, di ritorno a casa, come nella mitologia di Ulisse e del suo viaggio verso Itaca. 

Ecco, Tosatti ci pone di fronte ad un interrogativo: quale sarà la nostra Itaca? Dove vogliamo tornare? Alleati della Natura? Fiduciosi che un futuro potrà rinascere dai “mostri” dell’archeologia industriale, dall’inaridimento sociale? Luci intermittenti, come lucciole, aprono questo spiraglio.

UN MOSAICO DI SIGNIFICATI

Come nel cinema, le immagini sono scomposte in sequenze e gli oggetti hanno la funzione di tenere in vita la possibilità di rinascita verso il futuro.Quello che l’artista mette insieme è il passato e l’avvenire, la fiducia e la resa, il progresso e la natura, il singolo e la collettività.

A noi il compito di raccogliere il suo messaggio.

Immagine di copertina: Installation view – Gian Maria Tosatti, “Storia della Notte e Destino delle Comete”, Padiglione Italia alla Biennale Arte 2022, a cura di Eugenio Viola, Commissario del Padiglione Italia Onofrio Cutaia. Courtesy DGCC – MiC

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