I Simpson e la crisi degli NFT

Matt Groening, fumettista e creatore dei Simpson, la serie animata più famosa al mondo, ancora una volta ironizza sull’attualità. E questa volta, a farne le spese sono li NFT.

Quest’anno infatti, come ogni anno a partire dalla seconda stagione, non sono mancate le solite tre serie di episodi dedicati ad Halloween presenti nel quinto episodio della 35esima stagione, intitolati “Treehouse of horror XXXIV”. Il primo dei tre spezzoni, intitolato “Wild Barts Can’t be Token”, però, è particolare perché tratta del tema degli NFT (Non Fungible Token). Un tema molto ricorrente negli ultimi anni, quelli della post pandemia, dove si è potuto guardare all’ascesa e, più recentemente, alla crisi di questo nuovo fenomeno artistico. E proprio su questa “NFT mania”, che ha visto speculazioni milionarie, e poi alla sua crisi, si riferisce il cartone.

L’episodio inizia con il sindaco di Springfield (città natale dei Simpsons) che annuncia che “il museo d’arte verrà chiuso per sempre e le opere (fisiche) verranno digitalizzate e vendute per una fortuna all’interno della Blockchain come NFT”. Insomma, sembrerebbe una sorta di anticipazione di un futuro possibile, dove le opere d’arte verrebbero sostituite dalle immagini digitali. Ma le sorprese non finiscono qua.

Nel corso della storia, infatti, non sono solo le opere a venire digitalizzate: Bart, il primogenito della famiglia Simpsons, a un certo punto si smaterializza all’interno di una macchina, diventando così lui stesso un vero e proprio NFT, primo essere umano ad essere digitalizzato, riscuotendo per questo immediatamente un valore di 1milione e 500mila dollari: e riuscendo così ad entrare nel primo vagone del Block-Train, un treno in continuo movimento all’interno un mondo digitale e ghiacciato (un chiarissimo riferimento a Snowpiecer, film del 2013 diretto Bong Joon-ho), dove solo i primi vagoni sono riservati agli NFT più costosi.

Ma i rimandi satirici interni all’episodio non finiscono qua. Nel corso dell’avventura, infatti, Marge, la mamma di Bart, entra nel metaverso per cercare di salvare il figlio e riportarlo nel mondo reale, e incontra molti dei personaggi a noi noti del mondo degli NFT: dai famosissimi Bored Apes Yacht Club (volti di scimmie che tra i primi hanno sdoganato gli NFT), alle Cryptokitties, personaggi dei Doodles, una collezione di NFT dinamici che possono cambiare aspetto e che negli anni scorsi hanno avuto un successo incredibile, e ancora ai Punks, volti pixelati che sono stati scambiati per cifre astronomiche, e allo stesso Beeple, uno dei più famosi creatori digitali, che appaiono tutti, in maniera satirica, come personaggi all’interno dell’episodio.

Mentre Omer, eterno perdente, cerca di approfittarne per fare dei soldi, la realtà gli riserverà un brutto risveglio: la mania degli NFT finisce all’improvviso, e tutti si ritrovano, come sempre, poveri in canna. Una perfetta parodia di quello che hanno rischiato certi investitori che hanno scommesso cifre a sei zeri su questo nuovo fenomeno.

Il capitolo, insomma, benché sia stato acclamato sia dai fan della serie che dal pubblico del mondo degli NFT, più che accertare il successo di questo nuovo fenomeno artistico, sembra aver preso atto della sua crisi, già in atto da diversi mesi.

Ma non è la prima volta che I Simpson toccano il tema degli NFT e delle Crypto Valute. Nell’episodio del 2020 intitolato Frinkcoin, il professor Frink crea una criptovaluta diventando l’uomo più ricco di Springfield. In un’altra puntata intitolata Il re dei simpatici, vediamo come protagonista Krusty il Clown, che, atterrito dopo aver speso tutti i soldi nelle opere digitali, si inventa un modo per riguadagnarli.

Sarà, dunque, questo episodio, come già è successo in passato, a prevedere le sorti della criptovaluta e degli NFT, decretando il crollo definitivo della “NFT mania”?