“Giardino Cosmico”, un omaggio all’arte indiana alla Biennale di Venezia

L’arte come dialogo tra passato e futuro, tradizione e innovazione. Con questa prospettiva, la Fondazione Chanakya, insieme alla direttrice creativa Karishma Swali, ha dato vita a “Giardino Cosmico”, evento collaterale della 60ª Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia. Q

Questa mostra, patrocinata da Dior e curata da Maria Alicata e Paola Ugolini, rappresenta un omaggio eloquente e variegato all’eredità culturale dell’India con una vena innovativa nell’arte contemporanea. Attraverso pennellate e sculture evocative, gli artisti Madhvi Parekh e Manu Parekh si distilano negli annali dell’espressione artistica, andando oltre il loro consolidato mezzo espressivo e accogliendo la ricchezza dell’arte tessile, in particolare della ricamatoria a mano. Questa trasformazione è il risultato di un laborioso processo che vede le opere prendere forma per mezzo di tecniche artigianali messe sapientemente in opera dalla Fondazione Chanakya.

La mostra adotta un approccio audacemente interdisciplinare, rifiutando ogni forma di gerarchizzazione tra i vari ambiti artistici, e celebra la reciproca influenza tra le donne e l’imponente arte del ricamo. L’obiettivo è nobilitare questa espressione artistica spesso confinata all’ambito domestico, promuovendola all’interno della sfera pubblica e culturale. Madhvi Parekh, nelle sue tele, cattura l’attenzione del pubblico con la rappresentazione di divinità femminili, esseri celestiali e simbolismi che attingono alla mitologia indiana, dando vita a narratività estese che oltrepassano la semplice immagine verso un contesto più ampio. Diversamente, Manu Parekh si muove tra la cultura indiana e l’influenza del modernismo occidentale e dell’espressionismo astratto. Le sue composizioni sono vere e proprie sinfonie di colori, linee spezzate e motivi floreali che parlano di un equilibrio cosmico tra energie maschili e femminili.

Attraverso l’uso istintivo della cromia e delle forme, l’artista si immerge in una ricerca che esplora contemporaneamente astrazione vibrante, immaginario erotico e figurazione. Le opere interdisciplinari di Karishma Swali e della Scuola dell’Artigianato Chanakya, quindi, oltrepassano i tradizionali confini artistici, forgiando un linguaggio estetico profondamente radicato nelle storie collettive. Queste nuove creazioni, riportando la tecnica della ricamatoria e l’uso di materiali organici quali lino grezzo, iuta, seta e cotone, rivelano una visione comune che esalta sia l’arte che l’artigianato. Un esempio di dedizione alla preservazione della ricchezza culturale indiana è visibile nella carriera di Karishma Swali, la quale da oltre un quarto di secolo ha concentrato il suo operato sulla valorizzazione dell’artigianato. Collaborando con Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa della collezione femminile di Dior, ha dato vita nel 2016 alla Scuola dell’Artigianato Chanakya, un vero e proprio baluardo formativo per women empowerment attraverso l’arte dell’artigianato.

Con una missione chiara, la scuola si impegna a preservare il patrimonio culturale dell’India e a esplorare la vastezza del suo potenziale. Ad oggi, migliaia di donne hanno avuto l’opportunità di imparare e raffinare le loro abilità manuali all’interno di questa comunità increasing di artigiane qualificate. La mostra “Giardino Cosmico”, in scena al Salone Verde – Art & Social Club dal 20 Aprile al 24 Novembre 2024, è un inno all’arte che celebra il ruolo cruciale delle comunità locali nella conservazione e nell’evoluzione delle tradizioni indiane. Un evento imperdibile che offre una visione nuova e affascinante dell’arte contemporanea, “Giardino Cosmico” promette di essere un’esperienza estetica rinnovata, capace di ispirare e catturare l’attenzione nel cuore artistico e culturale di Venezia.