Gian Maria Tosatti sarà l’artista del Padiglione Italia

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Gian Maria Tosatti sarà l’artista protagonista del Padiglione Italia alla prossima Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia 2022.

E’ di pochi giorni fa la notizia che Eugenio Viola è stato nominato dal Ministro Dario Franceschini curatore del Padiglione Italia alla prossima Biennale d’Arte di Venezia 2022.

Come riportato dallo stesso Viola, il Padiglione Italia 2022 ospiterà un progetto politicamente impegnato, con una riflessione politica e sociale, soprattutto a tutela delle istanze e recriminazioni di minoranze discriminate.

Oggi sappiamo anche il nome del primo (e forse unico) artista chiamato a rappresentare l’Italia alla Biennale d’Arte 2022.
Si tratta di Gian Maria Tosatti: è lui l’artista, che ha già lavorato con Eugenio Viola in mostre passate, che esporrà la sua ricerca artistica alle Tese delle Vergini dell’Arsenale, ossia in 1.200 metri quadri di superficie interna a cui si aggiungono 900 metri esterni di giardino.

Ma chi è Gian Maria Tosatti?
Classe 1980, vive da molti anni tra Napoli e New York, Gian Maria Tosatti lavora spesso sull’elaborazione del concetto di identità, sia sul piano politico che spirituale.

Tosatti è un artista concettuale in qualche modo estraneo dal mercato dell’arte, con poche apparizioni fieristiche e nessuna vendita all’asta.

Ha lavorato a Napoli, dove ha presentato le “Sette stagioni dello spirito”, corposo progetto ispirato al Castello Interiore di Santa Teresa D’Avila e che, dal 2013 al 2016, ha interessato diversi spazi abbandonati o in disuso della città partenopea, prevedendo il coinvolgimento diretto del territorio e dei suoi abitanti.

 
 
 
 
 
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All’intero progetto, supportato da Fondazione Morra e dalla Galleria Lia Rumma – unica galleria che lo rappresenta – è stata poi dedicata una mostra conclusiva, ospitata al Museo MADRE e curata sempre da Eugenio Viola.
Tosatti è stato vincitore della settima edizione dell’Italian Council, bando promosso dalla DGCC – Direzione Generale Creatività Contemporanea – che si occupa anche del Padiglione Italia. Precedentemente ha ottenuto il Premio Terna del 2008, promosso dal Mibact nel 2013, il Talent Prize nel 2014, il Premio Fondazione Ettore Fico 2016 e il Premio New York nel 2017.

Tosatti è passato agli onori della cronaca d’arte con la sua installazione a Castel Sant’Elmo di Napoli dal titolo “My dreams, they’ll never surrender” (2014) dedicata a chi ha passato la propria vita in prigione lottando per le proprie idee di libertà e giustizia, da Gramsci a Mandela.

Le sue opere sono state esposte anche all’estero, come il progetto “Il mio cuore è vuoto come uno specchio”, presentato in tre tappe, a Città del Capo, Riga e Catania.

Altri musei prestigiosi che hanno ospitato le sue opere sono: l’Hessel Museum del CCS BARD (New York, 2014), il Lower Manhattan Cultural Council (2011), la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma (2017), al Petah Tikva Museum of Art in Israele (2017), il Palazzo delle Esposizioni di Roma (2008) e il Chelsea Art Museum di New York (2009). Tosatti è anche giornalista: è stato direttore del settimanale “La Differenza”.

Non ci resta che scoprire se, oltre a Gian Maria Tosatti, si aggiungeranno altri artisti al lavoro curatoriale di Eugenio Viola. Rumors riportano il nome dell’artista italo-senegalese Binta Diaw.

Cover Photo Credits: Gian Maria Tosatti, La Peste (Sette stagioni dello spirito, I), Chiesa dei SS. Cosma e Damiano, Napoli 2013.

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