Fuck Stigma: i poster di Cheap in strada a Bologna

In occasione del World AIDS Day, l’associazione ha collaborato con 5 artisti per creare affissioni contro il pregiudizio.

“Dal 1981 ad oggi la ricerca ha fatto molti passi in avanti: grazie alle terapie con l’HIV si può vivere in salute, si può avere figliə sieronegativə e si può fare sesso senza timore di trasmettere l’infezione allə nostrə partner. Queste rivoluzioni non hanno avuto l’attenzione che avrebbero meritato. Al contrario il silenzio assordante che ha avvolto l’epidemia continua a essere rotto dai media soltanto per raccontare torbidi fatti di cronaca e fare sensazionalismo sulla pelle delle persone che vivono con HIV”.

E’ questo il messaggio lanciato da CHEAP insieme a Conigli Bianchi, in occasione del World AIDS Day 2021, e per questo è stato chiesto a 5 artisti – DogYorke, Elena Mistrello, Eugenio Nittolo, Luchadora e Gionatella – di realizzare in strada a Bologna degli street poster art contro ogni forma di stigma, pregiudizio e disinformazione.

Le opere realizzate sono le seguenti:

La prima è POSITIVə MA NON INFETTIVə, di DogYorke, poster che racconta l’efficacia delle medicine nella cura contro l’HIV, confermate dalla campagna #UequalsU che celebra questa evidenza scientifica.

40 ANNI DI SIEROFOBIA POSSONO BASTARE, di Elena Mistrello parla invece delle discriminazioni e delle paure che la popolazione ha vissuto per 40 anni prima di accettare la verità della malattia.

REVOLUTION WASN’T TELEVISED. BUT HAPPENED. U=U, di Eugenio Nittolo racconta i risultati dello Studio Partner che confermano come una persona che vive con HIV e segue correttamente la terapia abbia lo zero% di possibilità di trasmettere l’infezione ai propri partner.

FIEROPOSITIVə E SIEROCONSAPEVOLI, di Luchadora mette a nudo le persone sieropositivə, quelle che sanno di esserlo e che aderiscono alla terapia, contribuiscono infatti a spezzare la catena dei contagi.

Infine, SIAMO TUTTə SIEROCOINVOLTə, di Gionatella evidenzia l’assenza di categorie a rischio, e specifica come esistano solo comportamenti rischiosi. Oggi infatti scoprirsi sieropositivə non equivale a una condanna a morte, ma permette semplicemente di salvaguardare la propria salute e quella della nostra comunità.

Cover Photo Credits: Courtesy Cheap_Conigli Bianchi