Decompressed Prism come metafora del capitalismo della sorveglianza

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 Salvatore Vitale presenta una video installazione di critica sociale

Decompressed Prism è il titolo della video installazione site-specific di Salvatore Vitale (Palermo, 1986) a cura di Chiara Dall’Olio che si terrà nella sala grande di Palazzo Santa Margherita di Modena, dal 4 marzo al 5 giugno 2022.

Prisma come simbolo di una nuova realtà, una modalità diversa di percepire il mondo, l’ambiente che ospita e al contempo priva ogni suo cittadino del diritto alla libertà.

Salvatore Vitale (Palermo, 1986), artista e co-fondatore di YET, combinando pratica fotografica e arte contemporanea, presenta, fino al 5 giugno 2022, un’installazione ideata per Palazzo Santa Margherita e curata da Chiara dell’Olio il cui principale scopo è quello di svelare l’illogico sistema alla base del perpetuante monitoraggio sociale. Decompressed Prism, video sitespecific a due canali, presenta, oltre ad immagini fisse e in movimento, filmati, ricerche d’archivio, dati, documenti ed elementi fittizi accompagnati da una serie di suoni e musiche che contribuiscono ad elaborare una profonda riflessione – accentuata dai testi presenti nel filmato – inerente le ripercussioni che il comportamento umano subisce in seguito ad una eccessiva e massiccia sorveglianza. Salvatore Vitale, analizzando in primis le classiche conformazioni che caratterizzano le strutture di potere politico e sociale, elabora una sofisticata opera di critica sociale, un video il cui scopo è quello di smuovere le masse incapaci di reagire perché assuefatte da una graduale e ponderata operazione di controllo e vigilanza. 

Decompressed Prism – Salvatore Vitale – Galleria Civica

Vitale, tramite una sottile metafora, spiega l’esistenza, ormai assodata, di un nostro alter ego virtuale, una piccola parte di noi stessi in formato digitale tenuta regolarmente sotto sorveglianza da terze parti. L’inconsapevolezza umana ha condotto l’artista ad elaborare una sorta di critica riflessiva volta ad ampliare la comune ed unidirezionale visione rendendo così la popolazione conscia del fatto che, l’innalzamento del livello di sicurezza in delicati momenti di crisi è direttamente proporzionale ad un aumento del controllo su tutto ciò che concerne le nostre scelte e le nostre abitudini. Vitale, per spiegare questa situazione alienante caratterizzata da un susseguirsi di azioni e decisioni prese e svolte in modalità “pilota automatico”, utilizza la metafora dell’aeroporto. In seguito ad uno screening meticoloso, ciascun passeggero, in uno stato di semi lucidità mentale, ripone la propria vita nelle mani di qualcun altro, un’entità sconosciuta alla quale affidare, per un periodo limitato, il proprio destino: il pilota automatico. Le nostre esistenze attuali vengono percepite dall’artista esattamente così, in una sorta di modalità stand by, costantemente controllate e monitorate da tutti fuorché da noi stessi. 

Photo Credits: Decompressed Prism – Salvatore Vitale – Galleria Civica

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