Chiara Dynys, a Malpensa un portale verso il cielo

Getting your Trinity Audio player ready...

Se anche il Paradiso è un “non luogo”, come gli aeroporti o i centri commerciali, nella definizione dell’antropologo Marc Augé, da oggi – e almeno fino all’8 Gennaio dell’anno prossimo – alla Malpensa apre un gate dedicato a quella tratta, destinazione: regno dei cieli.

Madrina dell’appena inaugurato nuovo check in per la rotta celeste, Chiara Dynys, artista polimorfa e dal multiforme ingegno, che ha installato nella sottostazione degli Arrivi, al terminal, tra il capolinea ferroviario che sbarca i passeggeri dai treni all’aerostazione, ovvero in quel tratto pedonale di transito – che pare davvero un oscuro passaggio dimensionale di materia – suggestivamente chiamato “la Porta di Milano”, una grande opera di astrazione luminosa che, da par suo, ha chiamato, appunto: Gate of Heaven. E non è una sola la porta del Paradiso evocata dall’installazione, ma altre sette sono le porte liberamente interpretate dall’estro d’artista, quelle che contava la prima cerchia delle mura romane mediolanensi. Il non luogo si trasforma dunque, non già in un luogo solo, ma in tutti gli altri primigeni luoghi che vanno a ricomporre altrettante metafore, di accesso e di transito alla e dalla città, da ovunque e per ovunque.

La scultura portante, di grandi dimensioni, sullo sfondo della parete nera che delimita il passaggio dai treni agli aerei, e viceversa, è una poderosa ed elegante struttura luminosa (tipicamente dynysiana) che rappresenta un portale inclinato rispetto agli assi ortoganali, composto di luci rosse e gialle, a richiamare l’effetto di una pista di decollo, e di atterraggio naturalmente. In primo piano rispetto ai passanti, viaggiatori in andata e in ritorno, la teoria delle porte cittadine, realizzate in finissimo vetro di Murano in tinte diverse, opalescenti, ciascuna illuminata da led dello stesso colore. Lo sguardo sull’insieme è di discreto ma potente richiamo, non c’è dubbio, per chi passa da una parte all’altra dei tanti luoghi del mondo.

Il progetto è sostenuto dalla galleria Building per la cura di Giorgio Verzotti, che nell’occasione dell’inaugurazione, a proposito delle affinità concettuali tra Dynys e Marc Augé, precisa: “Il sociologo analizza impietosamente l’alienazione che governa le nostre relazioni interpersonali, l’artista, praticando quello che potremmo senza tema definire l’ottimismo della volontà, immagina un’alternativa disalienante”. 

È dunque positivo e incoraggiante l’intento creativo dell’opera, realizzata appositamente per il non luogo di passaggio tra due non luoghi – una stazione ferroviaria e un aeroporto – poiché, così anche nel commento dell’artista: “è particolarmente significativo l’impegno per questo lavoro, che rappresenta una specie di summa della mia ricerca sul tema del transito, del passaggio”. E così, l’indefinito si definisce, quelli che erano non luoghi diventano, a Malpensa, attraverso la porta di Milano che è oggi promossa a porta del Paradiso, luogo di incontro e di ritrovo delle identità e delle relazioni. 

All’arte la soluzione, fisica e metafisica, ai desolanti postulati della sociologia.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Artuu consiglia

Iscriviti alla Artuu Newsletter

Il Meglio di Artuu

Ti potrebbero interessare

Seguici su Instagram ogni giorno