Cesare Catania. La complessità della vita nella semplicità delle forme

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Fino al 22 dicembre 2023, Spazio Alveare Culturale presso Fabbrica del Vapore a Milano, ospita la personale di Cesare Catania, Bozzetti inediti: dove nasce l’ispirazione, curata da Alisia Viola.

Artista a tutto tondo, la pratica di Catania si caratterizza dall’utilizzo di molteplici medium, attraverso un’intensa sperimentazione materica. Nei suoi lavori ritroviamo infatti una svariata gamma di materiali apparentemente molto diversi tra loro, come il silicone, il vetro, la resina e l’acciaio, che nelle sue opere assumono una nuova e felice convivenza. È quindi estremamente mutevole il supporto artistico. Tra pittura, scultura, disegno e arte digitale, il medium è a servizio della rappresentazione della realtà.

Nato e cresciuto a Milano, Cesare Catania si laurea in ingegneria sviluppando contemporaneamente la sua passione per l’arte. Le sue opere nascono da un perfetto connubio tra l’ambito scientifico e quello umanistico, caratteristica che contraddistingue la sua pratica artistica. Cesare crede infatti che tra l’arte e l’ingegneria non ci sia poi così tanta differenza. L’ingegnere si deve ingegnare per risolvere dei problemi in maniera alternativa, fuori dagli schemi, quasi creativa e allo stesso tempo l’arte risolve i problemi della vita, suscitando delle riflessioni, afferma.

Installation view, credits Leonardo Sassi

L’elemento che più lo contraddistingue, oltre alla multidisciplinarietà, è sicuramente il suo metodo di approccio al reale. Il visibile viene infatti scomposto nei suoi lavori in forme geometriche semplici, dimostrando come anche la composizione più complessa e intricata è in realtà solo un accostamento di più elementi. Sotto questo punto di vista la vicinanza dell’artista col movimento cubista è innegabile, accostamento dichiarato dallo stesso Catania.

Io tendo sempre ad osservare la realtà scomponendola in poligoni per poi ricomporla nelle mie sculture. In questa analisi di scomposizione il bozzetto mi aiuta molto. Credo che l’idea di scomporre la realtà mi sia rimasta dall’università. Ho la facoltà di riuscire a catturare in quello che mi circonda l’elemento che armonizza le forme. Il colore arriva successivamente, la prima cosa che mi rapisce è proprio la forma. Se qualcuno dovesse chiedermi una corrente artistica che fa da filone nel mio lavoro, farei sicuramente riferimento al cubismo e all’arte informale. 

Installation view, credits Leonardo Sassi

Artista di fama internazionale è stato inserito da Forbes tra gli artisti italiani al mondo più competenti in materia di Metaverso. La sua spiccata attitudine sia alle scienze tecniche che a quelle artistiche, ha permesso a Catania di avere un approccio rigoroso nel suo processo artistico. Ogni opera è infatti seconda a uno studio approfondito dell’immagine e della composizione. Il processo astrattivo per me è un processo naturale, è difficile che io prenda una tela e ci lavori direttamente senza passare da un’analisi antecedente, ci racconta l’artista. 

Come rivela il titolo della mostra, Bozzetti inediti: dove nasce l’ispirazione, la rassegna indaga il valore del bozzetto non solo come elemento di studio, ma anche come opera d’arte indipendente. Qui il bozzetto non viene concepito unicamente come gesto istintivo del pensiero primordiale, al contrario, viene invece messa in luce la sua complessità. È infatti un elemento di duplice natura: oggetto d’arte a sé stante e al contempo strumento di ricerca per un elaborato finale. Solo grazie alla sua articolazione il bozzetto muta, si evolve e assume forme nuove che conducono alla conclusione dell’opera. Come sostiene Alisia Viola, curatrice della mostra, il bozzetto è il cuore pulsante del suo lavoro che nasce da un’idea o da un pensiero embrionale, ma subisce inevitabilmente un personale processo evolutivo nel corso del tempo. 

La mostra assume grande rilevanza dal punto di vista artistico non solo perché si tratta di uno dei rari casi in cui viene dato un grande valore al processo di creazione tanto quanto all’opera stessa, ma anche perché per la prima volta l’artista espone al pubblico i suoi bozzetti, alcuni dei quali non si sono volontariamente trasformati in dipinti o in sculture. Questo aspetto della sua pratica artistica è estremamente interessante e ci viene spiegato dallo stesso Catania.

Una volta che concludo il bozzetto, che può essere anche mentale e non avere necessariamente una corrispondenza fisica, sono pronto ad eseguire l’opera. Non tutte le mie ispirazioni diventano opere materiche, faccio un processo di selezione poiché mi piace pensare che l’ispirazione debba sedimentare e diventare “rotonda”. Con questo voglio dire che da ogni prospettiva da cui la osservo deve essere armonica, perché la sfera è equilibrata da ogni punto di vista e così deve essere l’ispirazione. Se per me l’ispirazione non è rotonda, solitamente non procedo nella realizzazione della cosiddetta opera finita. 

La sfera ritorna anche in molti suoi lavori, in cui è spesso l’origine della composizione.
La sfera è la forma archetipa perfetta, è un elemento che si espande nello spazio e che genera un senso di dinamismo, rompendo gli equilibri della linea dritta. Emblema di questo concetto è la scultura, esposta per la prima volta in questa personale, dal titolo Il Cuore della Terra. Qui le sfere si alternano verticalmente a dei solidi dagli angoli spigolosi, creando una contrapposizione visiva che ritroviamo anche nell’uso dei materiali. L’acciaio arrugginito che ci trasmette potenza e staticità, si contrappone alla morbidezza del silicone. Le due materie, molto diverse tra loro, convivono qui perfettamente, mostrandoci una relazione pacifica tra caos e armonia.

La mostra si sviluppa su due livelli. Al primo troviamo un importante focus su uno specifico lavoro che è quello dell’Abbraccio. Questo ha assunto un valore fondamentale nel corso del tempo sia per il concetto che ha alle spalle, sia perché è stato soggetto a un’evoluzione longeva e molto potente. Le opere dell’Abbraccio vengono infatti realizzate tra il 2015 e il 2022. Alisia Viola ci spiega che nel suo lavoro è intrinseca la volontà di portare avanti più versioni dello stesso progetto, anche a distanza di tempo tra una versione e l’altra. La volontà di espansione e di crescita continua sono quindi due elementi presenti nella sua produzione.

L’idea del progetto dell’Abbraccio nasce dal concetto di avvicinamento – spiega Cesare – volevo proprio sottolineare la necessità delle persone di abbracciarsi e del loro desiderio di contatto. Ho voluto anche mettere in evidenza la lontananza tra le persone durante la pandemia per via del distanziamento sociale e di come il bisogno del contatto umano sia diventato un sentimento ancora più forte in quel periodo, specialmente per i bambini, la categoria che ha sofferto maggiormente l’isolamento.

L’Abbraccio (F Version) è la prima scultura che incontriamo all’interno del percorso espositivo e al contempo è anche la prima scultura dell’artista riferita a questo tema. Le due figure qui rappresentate sembrano quasi danzare nello spazio durante l’atto di abbracciarsi. L’opera, alta più di tre metri e realizzata nel 2023, è figlia del dipinto ad olio del 2016 dal titolo L’Abbraccio (B Version), raffigurante in senso stretto l’abbraccio tra un uomo e una donna e in senso lato l’abbraccio tra due persone di differente provenienza. 

A mio avviso il bozzetto ha un potere quasi magico: quello di fermare e immortalare istantaneamente un momento. In sé contiene la capacità di cogliere l’anima delle cose, spesso più di quanto riesca a fare un’immagine costruita e pensata. Nel bozzetto riusciamo a cogliere l’inizio di un sogno, la genuinità espressiva, l’assenza di ripensamenti, l’autenticità massima dell’artista. Esposti in un perfetto e armonico dialogo con le rispettive tele e sculture, possiamo osservare il progresso dell’idea primordiale e la sostanza di una compiutezza maturata nella fase esecutiva, conclude Alisia Viola.

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