L’artista combina linguaggi e tematiche differenti che spaziano dalla filosofia alla biologia fino alla politica
Pirelli HangarBicocca presenta fino al 24 luglio 2022 Metaspore, mostra personale di Anicka Yi, una delle figure più innovative e interessanti nel panorama contemporaneo.
Nella sua pratica Yi combina linguaggi e tematiche provenienti da ambiti differenti: dalla filosofia alla biologia, dalla politica alla fantascienza.
A cura di Fiammetta Griccioli e Vicente Todolí, il percorso espositivo prevede oltre 20 installazioni, creazioni multiformi che scardinano i confini tra scienza e arte, tra organico e sintetico, tra umano e non umano, indagando i concetti di metamorfosi, interdipendenza, ecosistema e simbiosi. La mostra stimola l’esperienza sensoriale e percettiva dei visitatori, attraverso odori, forme mutanti ed elementi biologici disorientanti.
![](https://www.artuu.it/wp-content/uploads/2022/03/AY_TerraIncognita_AY-19_1-1024x683.jpg)
Ne sono esempio gli ecosistemi microbici dalle molteplici colorazioni dell’opera Biologizing the Machine (spillover zoonotica), 2022, racchiusa in grandi teche di vetro e nata dalla collaborazione con il dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra (DISAT) dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Testimonianza del dialogo tra arte e scienza proposto da Anicka Yi, l’opera muta e reagisce all’ambiente circostante, plasmando l’esperienza dei visitatori.
Il titolo, “Metaspore”, prende ispirazione dal mondo biologico: le spore sono le unità cellulari che riproducono e danno origine a nuove entità viventi senza la necessità di una riproduzione sessuale, da qui il legame simbolico e concettuale con la mostra di Pirelli HangarBicocca, che si trasforma e muta autonomamente nel corso del tempo.L’esposizione inoltre apre un nuovo capitolo nel lavoro di Anicka Yi: la scelta di approfondire opere del passato si pone come un momento riflessivo e immaginativo per futuri sviluppi ed evoluzioni della sua pratica. Il progetto espositivo è incentrato, da un lato, sulla dimensione olfattiva, presentando una serie di lavori connotati dall’uso di fragranze, e, dall’altro, sull’analisi di processi biologici quali la decomposizione e la metamorfosi.
![](https://www.artuu.it/wp-content/uploads/2022/03/AY_SkypeSweater_ArtBasel2017_7-1024x684.jpg)
L’ARTISTA
Anicka Yi è emersa come una delle figure più radicali della scena artistica degli ultimi anni 2000, grazie a una ricerca che, situandosi alla soglia fra arte e scienza, partecipa al dibattito attuale sulla ridefinizione delle categorie tra umano e macchina, naturale e sintetico. La sua opera dà origine a narrazioni che intrecciano quesiti filosofici a immaginari fantascientifici, e crea connessioni tra biologia e letteratura, tra vita e racconto, con un approccio che viene definito ‘bio-fiction’. “Voglio fondere scrittura e vita – la concezione che ogni entità vivente abbia le proprie narrazioni, contesti, prospettive, storie – con lo studio della vita, che ora include l’accoglienza di prospettive non umane” (Anicka Yi in Ross Simonini, In the Studio: Anicka Yi, Art in America, 2017).
Nella sua pratica Yi combina un’acuta sensibilità per il linguaggio dell’immagine in movimento con le potenzialità di sostanze organiche e biologiche come gel, glicerina, lievito o altri microgranismi, realizzando sculture ibride e installazioni che si articolano spesso in complessi ‘eco-sistemi’. Questo è il caso, ad esempio, di Le Pain Symbiotique, realizzata in occasione della Biennale di Taipei nel 2014 ed esposta anche nella mostra di Pirelli HangarBicocca. L’opera si compone di una struttura trasparente e gonfiabile attraverso cui i visitatori possono scorgere un paesaggio caratterizzato da materiali commestibili inframmezzati da proiezioni di batteri al microscopio.
![](https://trello.com/1/cards/620f58bdb220165bf70bfb93/attachments/620f598ab2cf2447e042aebc/previews/620f598cb2cf2447e042b5aa/download/AY_LePainSymbiotique_AY-14-SC-089_5.jpg)
L’artista predilige sensi quali l’olfatto, il tatto e il gusto, largamente trascurati nell’ambito delle culture visive. Perseguendo un approccio di ricerca sinestetico, Yi riflette sulle funzioni fondamentali di elementi legati all’invisibile e all’effimero, come aria, odori e batteri, e sul modo in cui condizionano la nostra vita quotidiana, mettendone in luce, non solo gli aspetti scientifico-percettivi, ma anche la dimensione sociopolitica.
Cover Photo Credits: Courtesy Anicka Yi Shameplex, 2015 Plexiglass, spilli placcati in nichel, gel per ultrasuoni, strisce LED, 7 scatole 60.96 × 121.92 × 60.96 cm ciascuna Veduta dell’installazione, Kunsthalle Basel, Basilea, 2015 Courtesy l’artista, Gladstone Gallery, New York e Bruxelles, e 47 Canal, New York Foto Phillip Hänger/Kunsthalle Basel