È morto all’età di 95 anni il fotografo di fama internazionale Elliott Erwitt, conosciuto non solo per aver scattato alcune delle più celebri fotografie di personaggi famosi come Marilyn Monroe e Che Guevara, ma anche per aver ammantato di umorismo e di ironia la vita quotidiana. Nato nel 1928 a Parigi da genitori ebrei di origine russa, visse fino all’età di 10 anni in Italia per poi emigrare, con l’ascesa del fascismo, negli Stati Uniti: infatti, come scrive nella sua autobiografia, “grazie a Mussolini sono americano”.
La carriera di Erwitt iniziò quando entrò a far parte dell’agenzia Magnum, fondata dal fotografo Robert Capa, di cui facevano parte anche Henri Cartier-Bresson, David Seymour e George Rodger. Noto per le sue fotografie in bianco e nero, guardava il mondo con un occhio che riprendeva il lato surreale dell’esistenza.
Ecco, qui di seguito per i lettori di Artuu, le 7 foto più iconiche di uno dei fotografi più influenti del XX secolo.
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Umbrella Jump 1989
Elliot Erwitt immortalò una Parigi cupa e piovosa. In primo piano, una coppia di ragazzi e un uomo che si libra in aria a simulare il jeté (passo tipico della danza classica) e in lontananza il simbolo della Ville Lumiere, la torre Eiffel. La fotografia, scattata nel 1989, è un omaggio al centesimo anniversario della torre, edificata appunto nel 1889.
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California Kiss, 1956
Un bacio ripreso all’interno dello specchietto retrovisore di una macchina, in un clima post-bellico americano, quello del boom economico. La foto sembra cogliere l’amore eterno di una coppia davanti a un mare californiano.
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Marilyn Monroe, 1954
L’icona del cinema americano, Marilyn Monroe, con il suo tipico e ormai simbolico sguardo penetrante e sensuale, è stata colta nell’intimità, nell’assoluta innocenza e vulnerabilità. Una celebrità internazionale colta in un momento di spensieratezza, immortalata sul divano con un libro in mano.
Boy, Bycicle and Baguette, 1954
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Scattata in Provenza, Francia, la foto coglie un istante di vita di una tipica famiglia del dopoguerra francese: in una strada affiancata da filari di alberi, vediamo un bambino, in sella a una bici dietro al nonno, con, attaccate al portapacchi, due lunghe baguette. Il bimbo si volta indietro, con aria da monello, donando alla foto un’atmosfera ironica e giocosa.
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Jacqueline Kennedy, 1963
La foto della First Lady è di sicuro una delle immagini più struggenti. Scattata durante il funerale di J.F. kennedy, il 25 novembre del 1963, lo scatto ritrae una Jacqueline afflitta. I suoi occhi raccontano una storia di dolore: la perdita del marito e quello di un leader mondiale brutalmente assassinato al suo fianco.
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Dog Legs, 1974
Una delle tante foto che ritraggono i cani firmate dal grande fotografo americano. La particolarità di questi scatti è che paiono essere stati realizzati dal punto di vista delle bestiole che vengono immortalate: non solo sono loro i protagonisti della foto, ma l’inquadratura è anche sempre in basso, alla loro altezza. Le gambe, quella di un grande cane e quelle della padrona, fanno da contraltare a un piccolo chihuahua vestito con tanto di cappellino. Irresistibile.
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Jumping Dog, 1989
Altra foto famosissima dedicata ai cani, il Jumping Dog è un cane di piccola taglia che salta sul posto, al guinzaglio del suo padrone, abbigliato con impermeabile e grosse scarpe nere, con i piedi a papera. L’effetto è esilarante. Proprio come la ricetta del fotografo per convincere i cani a saltare: “Abbaia”, dice Erwitt: “Devi parlare la loro lingua… A volte abbaiano, a volte saltano”. Ma è un approccio pericoloso. “Una volta, uno di loro mi ha fatto pipì sulla gamba”.