Nel panorama dell’architettura, quasi esclusivamente di appannaggio maschile, due donne hanno saputo imporsi con la creatività del loro estro artistico.
GAE AULENTI
![](https://www.artuu.it/wp-content/uploads/2018/07/WhatsApp-Image-2018-07-17-at-10.32.16-1.jpeg)
Architetto e designer di fama internazionale, tra i personaggi più influenti della storia dell’architettura contemporanea, Gaetana “Gae” Aulenti (1927-2012) nasce nella provincia di Udine e si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1954. Formatasi con Ernesto Nathan Rogers (tra i progettisti di Torre Velasca) e Vittorio Gregotti nella Milano degli anni ’50 in cui si cercava di recuperare i valori architettonici del passato in funzione dell’ambiente circostante e che porterà alla nascita dello stile Neoliberty. La Aulenti ha saputo guardare con occhio critico all’evolversi del modernismo, convinta che in campo architettonico bisogna essere: sintetici, analitici, estetici e profetici. Sosteneva che bisognava progettare per un senso collettivo e non per blasfemia individuale. Afferma: “Credo che il luogo sia innanzitutto un fatto concettuale cioè un fatto di cultura: infatti se si opera a Parigi, a Barcellona, a Milano o a Roma, le condizioni culturali sono diverse. Capire queste diversità e conoscerle, diventa, per chi si accinge a progettare, una necessità, in quanto si deve operare in continuità con la tradizione di un luogo”.
Collaboratrice della rivista “Casabella-Continuità” , insegna allo IUAV di Venezia e al Politecnico di Milano. È stata membro del comitato esecutivo della Triennale di Milano, Presidente dell’Accademia di Belle arti di Brera, ha lavorato a progetti in moltissime città italiane e nelle principali capitali straniere. Inizia una proficua collaborazione con Olivetti, Fiat, Max Mara, aziende per le quali Aulenti realizza showroom, uffici ed esposizioni in Italia e all’estero. Realizza scenografie per la RAI, la Scala di Milano e per il Teatro dell’Odéon di Parigi. Nel 1965 disegna e crea la sua celebre lampada da tavolo “Pipistrello” che la porterà alla notorietà, ideata come site specific in occasione dello showroom di Olivetti realizzato a Parigi.
![](https://www.artuu.it/wp-content/uploads/2018/07/Gare_du_musée_dOrsay-1024x683.jpg)
Oltre alle opere di industrial design, di cui fu tra le protagoniste di primo piano, nella sua lunga carriera spiccano in modo particolare lavori di architettura d’interni e una serie di importanti ristrutturazioni e allestimenti museali tra i quali la Gare d’Orsay di Parigi trasformata in Museo (1986), Palazzo Grassi a Venezia (1986), il Museo Nazionale d’Arte Catalana a Barcellona (1995), le Scuderie Papali a Roma (2000), l’Asian Art Museum a San Francisco (2003) solo per citarne alcuni.
ZAHA HADID
![](https://www.artuu.it/wp-content/uploads/2018/07/WhatsApp-Image-2018-07-17-at-10.32.16.jpeg)
Zaha Hadid (1950-2016) archistar di fama mondiale è stata considerata la personalità più importante dell’architettura contemporanea declinata al femminile. Nata a Baghdad, si laurea prima in Matematica all’Università americana di Beirut e poi studia all’Architectural Assiociation di Londra laureandosi nel 1976. Dopo pochissimi anni fonda nella capitale britannica il suo primo studio professionale denominato Zaha Hadid Architects (ZHA). Il suo stile versatile e dal grande impatto visivo mette in luce una creatività non comune che desidera oltrepassare i limiti spaziali allontanandosi dagli schemi tradizionali. Il suo lessico architettonico particolarissimo, caratterizzato dall’applicazione di alte tecnologie e dall’uso di materiali quali vetro, acciaio, lastre di titanio e plastica, si colloca all’interno del moderno decostruttivismo. Le sue opere fluide e leggere si presentano modellate da strutture curve; alcuni critici hanno definito il suo stile una sorta di nuovo barocco. Afferma: “Sono sempre stata interessata al concetto di frammentazione e all’idea di astrazione ed esplosione, de-costruendo le idee della ripetitività e della produzione di massa”; il suo primo lavoro è stato molto influenzato dalle avanguardie russe, in particolare da Kasimir Malevich, di cui dice: “Malevich ha scoperto l’astrazione come principio sperimentale che può spingere il lavoro creativo a livelli d’inventiva mai visti prima; questo lavoro astratto mi ha permesso grandi livelli di creatività”. La sua ricerca e sperimentazione era indirizzata a ridurre l’architettura ai suoi elementi essenziali integrandola nella topografia naturale mediante sistemi molto complessi.
![](https://www.artuu.it/wp-content/uploads/2018/07/WhatsApp-Image-2018-07-17-at-10.49.13.jpeg)
Nel 1983 riceve il primo riconoscimento internazionale vincendo il concorso per The Peak Leisure Club di Hong Kong; nel 2004 è stata la prima donna a ricevere il prestigioso Pritzker Prize. Importanti musei d’arte contemporanea tra cui MOMA, Guggenheim e Deutsches Architektur Museum hanno dedicato delle retrospettive ai suoi progetti architettonici. La sua attività si è rivolta anche a molti campi del design e dell’interior, tra i quali si segnalano le collaborazioni con Lacoste, Louis Vuitton e Swaroski. Il suo studio, con oltre 30 anni di attività e quasi un migliaio di progetti in tutto il mondo, è uno dei principali punti di riferimento nel panorama architettonico odierno. Tra le sue opere più importanti: il London Aquatics Centre dove si tennero le Olimpiadi di Londra del 2012; il Centro culturale polifunzionale Heydar Aliyev a Baku in Azerbaigian; il MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma; il Museo della Scienza Phaeno a Wolfsburg in Germania; la sede dell’Opera di Guangzhou in Cina; la Stazione della funicolare di Innsbruck; il New National Stadium di Tokyo; la Stazione marittima di Salerno e quella di Napoli Afragola.
Header: Heydar Aliyev Centre di Baku. Free copy.