5 fotografi surrealisti contemporanei

Un movimento artistico che cattura sogni ed emozioni inconsce e le rappresenta attraverso immagini indimenticabili.

Tra i mezzi espressivi più potenti dell’arte, la fotografia ricopre di fatto un ruolo centrale, poiché riesce a immortalare in una sola immagine le migliaia di sfumature delle nostre stesse esistenze. Ma cosa succede quando questo potente mezzo incontra il Surrealismo?

Fondato in opposizione al Dadaismo, il movimento artistico surrealista esplora la dimensione dell’inconscio e del sogno, trasformando la realtà in un miraggio onirico. 

Nel 1924, André Breton pubblicò il Manifesto del Surrealismo, che definiva il movimento come un “automatismo psichico puro, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di qualsiasi preoccupazione estetica e morale”. Questo si estendeva a tutte le arti: teatro, letteratura, poesia e infine pittura, con dipinti di artisti importantissimi come René Magritte e Salvador Dalí

Sin dalla nascita del movimento, anche la fotografia ha avuto un ruolo importante: artisti come Hans Bellmer e Man Ray sono stati i primi a realizzare scatti surrealisti che ancora oggi stupiscono l’osservatore.

Nonostante l’obiettivo del Surrealismo sia quello di generare altri mondi, gli artisti sfruttano immagini riconoscibili: “Il surrealismo è sempre legato alla realtà in qualche modo” afferma l’artista Lynne Tryforos, “Anche se non è realistico, deve essere credibile.”

Ecco di seguito 5 artisti contemporanei che hanno fatto del surrealismo fotografico la propria bandiera:

Jati Puti Pratama

Courtesy Jati Pratama

Visionario e innovativo, Jati Pratama racconta nelle sue opere un mondo capovolto. 

Il designer indonesiano di Jakarta è autore di immagini fuori dall’ordinario, ottenute piegando virtualmente delle foto di paesaggi e inserendo elementi e sfondi diversi.

Nella sua arte la manipolazione si impone con una forza dirompente, inchinandosi però al servizio dell’immaginazione. Gli scatti di Pratama non hanno l’obiettivo di raccontare forme di vita quotidiana, bensì di costruire nuovi possibili mondi. Un mix di creatività e di utopia che ci fa viaggiare sulle ali dell’immaginazione.

Erik Johansson

Courtesy Erik Johansson

Erik Johansson è un vero e proprio mago della post produzione. Giovanissimo, Johansson sta riscuotendo enorme successo nel web, rivoluzionando completamente il modo di vedere la fotografia.

Modificare con l’ausilio delle nuove tecnologie, ma evitando i classici virtuosismi: questo è l’approccio artistico di Johansson. Creatore di molti autoritratti, i suoi lavori celano una raffinata ironia che coinvolge paesaggi e persone.

“Io non catturo momenti. Catturo idee”, questa è la sua filosofia, che coniuga un sorprendente realismo alla finzione e all’illusione

Mikhail Batrak 

Courtesy Mikhail Batrak

L’ucraino Mikhail Batrak inizia ad acquisire la passione per la fotografia durante i suoi viaggi come ufficiale della marina. Affascinato dalla bellezza dei paesaggi, inizia a fotografarli con tecniche tradizionali, ma a un certo punto del suo percorso comprende che quello che più lo colpiva non era intrinseco al luogo fotografato: era il suo modo particolare di vederlo.

Il suo stile è una chiara reinterpretazione contemporanea del surrealismo, attraverso collage, disegno digitale e fotomontaggio, con cui trasforma la realtà nella sua personale visione.

Vincent Bourilhon

Courtesy Vincent Bourilhon

Il fotografo Vincent Bourilhon ci fa immergere nel suo mondo di meraviglia e immaginazione attraverso i suoi incredibili scatti. Motivi ricorrenti delle sue foto sono le luci, nuvole, barche a vela e personaggi miniaturizzati, che danno vita a opere che ricordano il mondo di un moderno Peter Pan. Le sue sorprendenti immagini cinematografiche continuano a trasformare il banale in spettacoli di magia e di avventura.

“Mi piace fantasticare, mi piace inventare e creare. Credo che il mondo reale sia piatto, che manchi di originalità. Se l’arte non ci porta a un mondo diverso da quello in cui noi tutti viviamo, ha fallito la sua missione” afferma l’artista.

Robert e Shana Parke Harrison

Courtesy Parke Harrison

Robert e Shana Parke Harrison sono una coppia che lavora insieme da circa 20 anni. Mescolando l’interesse di Shana nel ballo con quello di Robert per la fotografia, creano ambienti appositamente studiati per risaltare entrambe le loro arti. 

Un tema ricorrente nelle loro opere è l’effetto dell’uomo sul paesaggio: gli artisti mostrano tutte le atrocità che spesso vengono nascoste ai nostri occhi, dando spazio alle verità più scomode a cui di solito non facciamo caso.

“Queste opere presentano una narrazione ambigua che offre uno sguardo sul dilemma posto dalla scienza, e dalla falsa promessa della tecnologia per risolvere i nostri problemi e dare risposte”, hanno specificato in una nota.

Cover Photo Credits: Courtesy Victor Enrich

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Il premio Palombini a Tarquinia, connettere antico e quotidiano attraverso la ceramica

Tarquinia, culla di antiche civiltà, continua a essere un crocevia di cultura e innovazione artistica grazie al lavoro della STAS (Società Tarquiniense d'Arte e Storia), da oltre un secolo custode del patrimonio artistico cittadino, e a iniziative come la mostra "Orizzonte Terra" e il Premio “Vasco Giovanni Palombini”.