Dal 22 al 27 Aprile Caffè Hertz, porta in scena nella Sala Tre del Teatro Franco Parenti una riflessione sulla memoria del nazismo, attraverso una ricerca sul linguaggio del Kabarett e della musica. Una drammaturgia fortemente al femminile: protagoniste tre donne – attrici, cantanti e musiciste – che incarnano tutta la poliedricità espressiva delle grandi artiste dell’epoca, come Marlene Dietrich, Annemarie Hase, Blandine Ebinger, Claire Waldoff, Anita Berber e Valeska Gert.
“Tutto è Kabarett” è ispirato a “Tutto è jazz”, unico romanzo dell’artista viennese Lili Grün, emigrata a Berlino sul finire degli anni Venti del secolo scorso per vivere d’arte e deportata a Minsk dai nazisti perché ebrea, uccisa sul posto e gettata in una fossa comune.
La protagonista è Elli una giovane dipinta sul modello dell’autrice del romanzo, che, arrivata a Berlino, fonda un locale di Kabarett che apre i suoi battenti su una città in pieno fermento decadentista, alle porte della grande distruzione che il Nazismo e la Seconda Guerra Mondiale porteranno sull’Europa e sul mondo.

In “Tutto è Kabarett” si intrecciano, dunque, tre piani: la storia di “Tutto è Jazz”, quella di un collettivo di artiste e di artisti che si getta nell’impresa di mettere su un locale di Kabarett nella Berlino degli Anni Venti, la storia del totalitarismo che ha annientato un’intera generazione di artisti e intellettuali come fu Lili Grün, e il presente, i nostri Anni Venti, con le loro urgenze, e con la necessità di fare della memoria materia viva.
Sulla scena del Teatro Franco Parenti, che diventa buia, popolata da alti sgabelli da bar, un pianoforte e un microfono da presentatore, le tre interpreti in scena, Valentina Mandruzzato, Francesca Zaira Tripaldi e Maria Luisa Zaltron alternano la storia di Elli, entusiasta, un po’ incosciente e innamorata dell’amore, con quella socio-politica in atto. Il tutto è inframmezzato da veri e propri numeri di kabarett, con gag e l’esecuzione dal vivo di brani tedeschi degli anni Trenta, alla Marlene Dietrich.

“Tutto è Kabarett” è uno spettacolo di contrasti e che sul contrasto si gioca, a partire dallo stile recitativo stesso, che ora è macchiettistico e superficiale, ora si fa profondo e autentico per la narrazione degli eventi centrali della vicenda, che sfoceranno nella tragica fine di Elli/Lili, comunicata dalle interpreti a freddo.
Valentina Mandruzzato, Francesca Zaira Tripaldi e Maria Luisa Zaltron sono attrici talentuose, chiaramente molto affiatate, e danno vita a una rappresentazione complessa, in cui i tempi e i ritmi di scena sono importanti tanto quanto la trama. Sono loro a ricreare le atmosfere e le sensazioni di un periodo breve ed evanescente, in cui l’oro e le risate nascondono la crisi economica e politica, ma anche sociale, e si fanno quasi inquietante profezia del futuro, tra una canzone ammaliante e sensuale e una battuta ironica.
La fine degli anni Venti del Novecento messa in scena alla fine degli anni Venti del Duemila, tra somiglianze (molte) e differenze, conferisce un valore aggiunto a “Tutto è Kabarett”, che, già profondo per le tematiche trattate, ispira nel pubblico riflessioni dolceamare e nel contempo lo cattura tra le note del jazz.
È bellissima, complimenti 💯👏👏👏👏👏!!!!!li
Come sempre, le tue recensioni spingono ad andare a teatro.
Biglietto preso!!!!