Turner: il mio segreto è disegnare solo ciò che vedo

In questa rubrica vi raccontiamo storie, aneddoti, gossip e segreti, veri, verosimili o fittizi riguardanti l’arte e gli artisti d’ogni tempo. S’intende che ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti sia puramente casuale…

Un aneddoto su William Turner ce lo regala Marcel Proust nel suo saggio su John Ruskin.

“Un giorno”, scrive l’autore della Recherche, “Turner stava disegnando il porto di Plymouth e alcune imbarcazioni, a un miglio o due di distanza, viste contro luce” (è cosa nota, infatti, che il grande paesaggista inglese amasse immortalare le città, le marine e le campagne della Gran Bretagna direttamente en plein air).

William Turner Autoritratto

“Avendo mostrato questo disegno a un ufficiale di marina”, continua il nostro narratore, “questi lo osservò con stupore e obiettò con viva, comprensibile indignazione, che le navi di linea erano disegnate senza sabordi” (per inciso, qualora il lettore non conoscesse il termine sabordi, oggi decisamente in disuso, precisiamo che, nel linguaggio marinaro, esso indicava quell’apertura a murata attraverso la quale sparavano i cannoni di bordo).

William Turner Plymouth Harbour Towing in French Prizes

“No”, replicò Turner, “certamente no. Se salite sul monte Edgecumbe (il monte che si trova alle spalle del porto di Plymouth, dal quale si domina l’intera costa, ndr) e guardate contro luce le navi, sotto il sole che tramonta, vedrete che non ne potete scorgere i sabordi”.

“E sia”, ribatté l’ufficiale, sempre indignato, “ma voi sapete che i sabordi ci sono!”.

“Sì”, rispose Turner, “lo so, ma il mio compito è di disegnare quel che vedo, non quel che so”.

Le puntate precedenti degli aneddoti sulle vite degli artisti le potete trovare qua:

Picasso e quella strana passione per il bagno

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Annibale Carracci, i tre ladroni e l’invenzione dell’identikit

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Il prossimo aneddoto sulla vita degli artisti lo trovate qua:

Renoir e il fuggitivo di Napoleone III travestito da pittore

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