MIA FAIR 2021: progetto CLUSTER dialogo tra fotografi

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In occasione del MIA Fair, Tallulah Studio Art presenta, dal 7 al 10 ottobre 2021, il progetto fotografico Cluster.

Donata Clovis, Donatella Izzo, Federica Angelino, Floris Andrea, Dario Zucchi e Andrea Milano, diversi tra loro per generazione, estetica e stile, accomunati dalla predilezione per la fotografia come mezzo narrativo e di indagine della realtà. Il file rouge che permette di avvicinare gli sguardi dei sei fotografi riguarda la ricerca sensoriale e lo sguardo documentaristico che caratterizza le loro fotografie, sia in chiave intimista sia in una prospettiva di analisi della collettività. Cluster rappresenta l’evoluzione di un progetto precedente curato da Patrizia Madau e Rossella Farinotti dal titolo Playtiles-The Instant presentato nell’ambito del DAAM Milano a ottobre 2020.

È la serie Playtiles di Donata Clovis che apre l’intero progetto, un tributo all’artista scomparsa nel 2016. La serie si compone di una raccolta di 100 fotografie autobiografiche di piccolo formato: scatti rubati alla vita comunitaria nei luoghi attraversati dalla fotografa comasca. La sua ricerca fotografica testimonia un disagio interiore personale riflesso nella società, i suoi scatti sono molto reali e nitidi, in grado di trasmettere emozioni da angolazioni molto personali. Playtiles, è una selezione di on the road, ritratti e immagini personali, un mosaico che oltre l’intrinseca natura visiva divengono racconto verbale.

Lo stile di Donatella Izzo è inquieto, simbolico, affidato a una tecnica composta che crea immagini metamorfiche. (NO) Portraits è una serie di figure femminili che nasce dalla volontà di indagare il ritratto come genere figurativo ponendolo in antitesi con il concetto classico di ritratto inteso come “copia”, rivisitato come “anti-ritratto”. La donna è al centro della ricerca di Donatella Izzo, la serie si configura come un omaggio alle donne vittime di violenza e come un appello al rispetto di se stesse.

Donatella Izzo, The Aloofness, 2016 – Courtesy Tallulah Studio Art

La fotografia di Federica Angelino documenta situazioni prese dalla vita reali presentate attraverso una prospettiva documentaristica molto vivida. Midtown, all’interno di questo progetto, è la fotografia che la rappresenta: un’immagine macro di occhi truccati che vuole riflettere sulla sfera quotidiana nell’interazione con “l’altro e la diversità”. L’identità artistica di Angelino è incentrata sull’intimità del corpo e sulla ricerca antropologica delle culture. La sua artistica trae ispirazione dagli aspetti marginali dei coni urbani e suburbani con un intento fortemente sociale.

L’equilibrio è ciò che influenza l’estetica e il lavoro fotografico di Dario Zucchi: equilibrio nella composizione, nel colore, nella luce, nell’ombra e la discrezione emotiva. L’artista è un vero e proprio “predatore urbano” che, armato di macchina fotografica, individua, segue e immortala i soggetti che più lo ispirano. Sono in particolare i visitatori dei musei ad attrarre la sua attenzione, soprattutto quando, forse per inconscia sintonia, il loro aspetto fisico e il loro abbigliamento si fondono armonicamente con le opere d’arte che stanno ammirando. Separando alcuni dettagli della tela e dei vestimenti, il fotografo mette in risalto la sovrapposizione fra illusione e realtà̀, arte e vita. Il confronto fra le opere d’arte e chi le osserva è al centro degli interessi visivi di Zucchi: la vista delle sue opere genera un inatteso sorriso, destando la percezione della creatività e illuminante felicità degli accostamenti, ma solo dopo un’attenta riflessione possiamo cogliere la complessità̀ visuale che regola la composizione di ogni foto.

DARIO ZUCCHI, 2013, 90X77, Autore Roy Lichtenstein DZ 2013.02.209

Molti elementi concorrono a determinare la carta d’identità della produzione d’arte di Andrea Milano: la metropoli e il suo movimento, i colori pop delle sue donne, la de-costruzione e distorsione dell’immagine enfatizzando il micro quanto il macro, la “pittoricità” della stessa attraverso la saturazione del colore e la giustapposizione degli elementi della composizione. Il fotografo Andrea Milano, modifica prospettive, colori, forme, per creare abbinamenti surreali, o meglio, extra-reali rispetto alla realtà di tutti i giorni: extra-reali in luogo di surreali; ad Andrea Milano non interessa quella quota di superiore realtà cara ai Surrealisti, in quanto per lui anche la realtà che ci consegna attraverso i suoi scatti è a suo modo reale.

Il Cluster degli artisti si chiude con Floris Andrea fotografo olandese naturalizzato italiano. Il suo bianco e nero seduce ogni tipo di materiale, quasi a rivelare i loro desideri segreti. Floris riproduce la realtà, i suoi scatti sono il risultato di una amorevole coesione con la natura e le sue stagioni. Le persone che ritrae si fondono con il mondo magico, silenzioso, incantato essenza di se stesso e della sua vita. Usa il cuore, le mani e gli occhi per trasformare i soggetti che cattura, in una foto intima, vibrante e delicata, ma, allo stesso tempo, la innalza a una dimensione surreale e poetica sospesa nel tempo in totale assenza di colore. Il suo è il racconto di un artista felice.

Cover Photo Credits: Donata Clovis, Paytiles, 2009 – 2014 – courtesy Tallulah Studio Art

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