La pittura perturbante di Sergio Padovani torna a Bassano del Grappa

La Fondazione THE BANK ETS di Bassano del Grappa dedica un’approfondita personale a Sergio Padovani, una retrospettiva che rappresenta il culmine del suo tour espositivo internazionale del 2024, curato da Cesare Biasini Selvaggi. La mostra, intitolata Sergio Padovani. Opere dal 2018 al 2024, copre un arco di sei anni di intensa produzione artistica e include opere iconiche del progetto Pandemonio e dieci lavori inediti realizzati appositamente per l’occasione.

Padovani si distingue per una pittura che attinge da fonti iconografiche antiche, reinterpretate in chiave profondamente contemporanea. Biasini Selvaggi descrive questa poetica come un’affascinante commistione tra l’eredità del Rinascimento fiammingo, l’iconografia cristiana e una mitologia radicata nella religiosità popolare, tutti elementi che l’artista reinterpreta per raccontare le crudeltà e le violenze della nostra epoca. La sua materia pittorica — fatta di olio, bitume e resina — stratifica in modo viscerale queste tematiche, dando vita a narrazioni che Biasini Selvaggi definisce “eterodossie perturbanti”. Attraverso i suoi dipinti, Padovani evoca immaginari archetipici di danze macabre e rituali feroci, coinvolgendo lo spettatore in una dimensione ambigua, dove i confini tra carnefice e vittima si dissolvono, invitandoci a riflettere sulla natura umana e sulle sue ombre.

Sergio Padovani La strada perduta 2024 olio bitume e resina su tela 230 x 160

La mostra si sviluppa sui due piani della Fondazione, offrendo ai visitatori un viaggio visivo nella visione complessa e inquietante dell’artista modenese. Le opere di Padovani sono un’esplorazione dei timori esistenziali e delle inquietudini contemporanee, rese con una pittura che Antonio Menon, presidente della Fondazione, definisce “salvifica”. Per Menon, che descrive il suo incontro con la pittura di Padovani come uno dei motori dietro la creazione della Fondazione stessa, l’opera dell’artista rappresenta un ritorno a una pittura autentica, che “indaga l’Uomo” e non teme di confrontarsi con temi scomodi. La scelta di Padovani come protagonista di questa mostra testimonia l’impegno della Fondazione THE BANK ETS nel promuovere una pittura figurativa che dialoghi con il presente, mantenendo allo stesso tempo un legame forte con la tradizione.

La retrospettiva include inoltre la pubblicazione della prima monografia dedicata a Padovani, edita da Il Cigno GG Edizioni. Il volume offre contributi critici di nomi rilevanti come Francesca Baboni, Matteo Scabeni e Stefano Taddei, oltre a riflessioni multidisciplinari di esperti quali Lucrezia Ercoli e Gabriele Guerini Rocco. Questo approfondimento editoriale offre uno sguardo completo sull’opera di Padovani, analizzandone le radici simboliche e il potenziale di rottura rispetto ai canoni pittorici convenzionali.

Il valore della pittura di Padovani e l’impegno della Fondazione nel raccogliere e promuovere l’arte figurativa italiana sono stati recentemente celebrati nel volume Il Nuovo Pictor Classicus di Marcella Sciortino. In questa pubblicazione, Sciortino riconosce nella Fondazione THE BANK ETS “la collezione di pittura figurativa italiana più importante della penisola”, confermando la sua rilevanza come punto di riferimento nel panorama artistico nazionale.

Con il patrocinio di Regione Veneto, Provincia di Vicenza e Comune di Bassano del Grappa, la mostra sarà visitabile fino al 25 marzo 2025, nei weekend e su appuntamento, offrendo gratuitamente al pubblico l’occasione di confrontarsi con una pittura che non lascia indifferenti e che, come osserva Menon, rappresenta la necessità artistica di dare forma alle angosce e ai tormenti del nostro tempo.

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