La mostra curata da Matthieu Orléan è un omaggio alla carriera del regista texano conosciuto per plot e scenografie che sembrano uscire dal pennello di un artista: Grand Budapest Hotel (2014), The French Dispatch (2021), I Tenenbaum (2001) sono solo alcuni dei grandi successi che colleziona Wes Anderson, ma sono la testimonianza della forte identità visiva che caratterizza ogni sua pellicola.
Colori totalizzanti, scenografie surreali, storie comuni narrate da prospettive inedite, tutto ció che Anderson sceglie e inserisce con minuzia nei suoi film, comunica la loro essenza tramite un sapiente lavoro di ricerca che spinge il regista a seguire dei codici riconoscibili diventati parte di uno stile eclettico e volutamente reiterato. La filmografia di Wes Anderson è composta principalmente da commedie, intervallate da brevi periodi dedicati all’animazione con produzioni come Fantastic Mr. Fox (2009) e L’isola dei cani (2018) e da cortometraggi come l’ultimo prodotto in collaborazione con Netflix, La meravigliosa storia di Henry Sugar, vincitore della sua categoria al Premio Oscar 2024.
Il richiamo a un mondo altro, lontano, fiabesco è evidente, sia nell’ispirazione che si cela dietro alle trame rocambolesche, sia nella scelta di ambientazioni, dissociate dal mondo reale e investite da un’aura eterea, a metá tra il tempo e lo spazio che siamo abituati a vedere nelle commedie contemporanee. Per raccogliere e presentare al pubblico quasi 30 anni di carriera, è stato fondamentale l’apporto diretto del regista e della sua equipe, tra cui il direttore della fotografia Robert Yeoman, lo sceneggiatore Roman Coppola, il compositore Alexandre Desplat e lo scenografo Adam Stockhausen; non solamente costumi dietro a delle vetrine o proiezioni di retroscena inediti, la mostra sceglie i dettagli conservati grazie a una lungimirante cura per i singoli props che pur rimanendo in secondo piano, donano carattere e significato all’intero film.
L’esposizione inaugurata il 19 marzo segue un ricco palinsesto di appuntamenti: dal 22 marzo al 25 maggio le proiezioni delle pellicole piú iconiche, da Rushmore (1998) a Moonrise Kingdom (2012) saranno affiancate da conferenze e incontri utili a inquadrare l’opera di Anderson in un lavoro di conoscenza e scoperta di sé attraverso i personaggi e le storie che abitano la fantasia dei registi.

Per me, emozione e storia non sono mai separate(Wes Anderson)
La poetica e la sensibilità che emergono in ogni pellicola, sono spesso espressione di disagi ricorrenti nella nostra struttura sociale, o banalmente di complicazioni quotidiane che necessitano di ironia e distacco quasi clinico per poter aprire un nuovo orizzonte interpretativo.
Non è la prima volta che Wes Anderson decide di condividere con il pubblico la sua ricerca e le sue passioni artistiche: nel 2019 Fondazione Prada ospita la mostra Il Sarcofago di Spitzmaus e altri tesori, curata a fianco della compagna illustratrice Juman Malouf su ispirazione delle Wunderkammer viennesi tanto amate dal regista e nel 2023 la stessa istituzione accoglie la monografica dedicata alla pellicola Asteroid City per rivelare il processo creativo tipico delle sue produzioni.

L’esposizione alla Cinémathèque française dimostra un ulteriore approfondimento dell’opera di Anderson, potenziato anche grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie, come testimoniano i visori VR che rendono il tutto ancora piú immersivo. Una location che racconta il cinema dagli albori alla contemporaneità, valorizzando il risvolto estetico, dalle locandine ai costumi fino ai piú sofisticati strumenti tecnici; la struttura e la sua impostazione si sposa perfettamente con l’iter seguito dal regista per immaginare e in seguito realizzare le tanto famose e spettacolari scenografie, in un connubio perfetto tra contesto e contenuto.
Ho visitato la Cinémathèque per la prima volta 25 anni fa, quando era ancora al Trocadero, ma l’avevo già percorsa nella mia immaginazione (attraverso le lettere di François Truffaut) all’epoca dell’Avenue de Messine e della Rue d’Ulm. Wes Anderson
Dal 21 novembre al 4 maggio la mostra si sposterà al Design Museum di Londra con il titolo Wes Anderson: The Archives, dando vita a una fruttuosa partnership internazionale per celebrare una carriera costellata di successi e innovazioni cinematografiche e artistiche.