Prosegue fino al 15 giugno 2025 alla Fondazione Biscozzi | Rimbaud ETS di Lecce la mostra Sandro Chia. I due pittori. Opere su carta 1989-2017. Inaugurata lo scorso 22 febbraio, lโesposizione, curata da Lorenzo Madaro e organizzata con il supporto della Galleria Mazzoli di Modena, offre un percorso dedicato al lavoro su carta di uno dei protagonisti della Transavanguardia italiana.
Il grande protagonista della mostra รจ Sandro Chia, pseudonimo di Alessandro Coticchia, nato a Firenze nel 1946. Lโartista รจ stato tra i fondatori della Transavanguardia, il movimento teorizzato dal critico Achille Bonito Oliva sul finire degli anni Settanta, caratterizzato per lโutilizzo di colori accesi e di tonalitร brillanti, stesi sulla tela con pennellate decise.
Del 1978, infatti, รจ la pubblicazione Tre o quattro artisti secchi edita da Emilio Mazzoli che, in quegli anni, ha avviato un sodalizio con il pittore, in continua oscillazione tra gli Stati Uniti e lโItalia. Il gallerista, presente allโinaugurazione del 22 febbraio, ha manifestato il suo entusiasmo nel portare nella cittร salentina una cosรฌ vasta gamma di opere su carta, rendendo non solo un omaggio allโartista, ma colmando la mancanza di attenzione spesso riservata alla transavanguardia italiana: ยซNella vita credo che le uniche cose che contano siano le opere e i fattiยป ha concluso Mazzoli.

ยซSono estremamente felice di portare a Lecce la mostra di un artista cosรฌ importante a livello internazionale capace di attrarre lโattenzione sia dei visitatori italiani che stranieri grazie alla sua notorietร e al suo linguaggio, allo stesso tempo immediato e profondoยป, ha dichiarato Dominique Rimbaud, presidente della Fondazione.
Lโistituzione, fondata nel 2018 dai coniugi Luigi Biscozzi e Dominique Rimbaud con lโintento di promuovere lโarte moderna e contemporanea, dopo aver ospitato la mostra La Puglia vista dai fotografi dellโAgenzia Magnum Photos, ha aperto le sue porte a una collezione di grandi dimensioni: a riempire le stanze del piano terra, oltre cento fogli di carta. Il progetto si concentra, infatti, sulla produzione di โcarteโ, supporto su cui Chia ha sperimentato durante molti anni la sua arte, spesso in autonomia rispetto alla pittura su tela o alla produzione di sculture.

Il titolo scelto per la mostra richiama alcuni titoli di importanti opere dellโartista โ tra queste, Due pittori al lavoro โ e fa riferimento alla duplice natura del lavoro dellโautore: da una parte, la ricerca di un cambiamento del lessico espressivo; dallโaltra, la tendenza al costante rimaneggiamento delle immagini provenienti dalla storia dellโarte.
Lorenzo Madaro, docente di Storia dellโarte contemporanea allโAccademia di belle arti di Brera di Milano e componente del Comitato scientifico della Fondazione, racconta: ยซGli Ottanta del Novecento sono stati anni cruciali per l’arte italiana e per la sua vera e propria considerazione a livello internazionale. Sono convinto che sia fondamentale scandagliare adeguatamente questo decennio per tutto ciรฒ che ha rappresentato sia in termini di ricerca che per le progettualitร capaci di ridefinire pienamente i ruoli all’interno del sistema dell’arte allora in espansione. Sandro Chia non soltanto รจ stato tra i protagonisti piรน autorevoli e brillanti di quella stagione, ma รจ stato anche tra i primissimi a dialogare alla pari con il contesto americano attraverso una pittura insieme innovativa e carica di significativi echi mediati dalla storia dell’arte. Questa mostra non soltanto รจ un omaggio a una parte fondamentale del suo fare, ovvero l’impegno della pittura su carta e del disegno, ma anche a una stagione felice che va adeguatamente studiata e ripensata a distanza di quarant’anni, proprio perchรฉ ormai fraintesa o trascurataยป.

Lโesposizione, sviluppata su tre stanze, vuole essere un viaggio nellโarchivio di immagini di Sandro Chia ยซche lโhanno reso un maestro riconosciuto della pittura, esemplificando il suo immaginario denso di riferimenti alla storia dell’arte, ma anche di visioni ironiche e beffarde, oscillazioni tra corpi, simboli e allegorie dell’arte e della vitaยป si spiega, sul sito della Fondazione.
Man mano che si avanza tra le stanze โ la prima รจ la piรน โaffollataโ โ le pagine dellโartista si fanno meno dense e si lascia maggiore spazio al bianco delle pareti, che circonda i disegni, fino allโultima sala, in cui lโambiente diventa ampio e le carte piรน rare. In ogni stanza, molte figure, tanti volti, animali con sembianze umane, colori sgargianti e soggetti, spesso simili, che cambiano forma e colore, armonizzandosi con il contesto che li circonda e con le opere vicine. Tutto sembra essere in equilibrio: lโoscillazione dei movimenti, la curvatura dei corpi, fino alla geometria degli elementi. Alla fine della mostra, resta una sensazione: la meraviglia, mista a confusione, davanti a cento pagine di sperimentazione che sembrano schizzi e racchiudono quasi trentโanni di storia dellโarte contemporanea.