Nelle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, riconosciute Patrimonio dell’Umanità UNESCO, prende avvio un progetto che unisce arte contemporanea, valorizzazione del paesaggio e sostenibilità. Si tratta del Premio “Colline ad Arte”, presentato a Venezia il 1° ottobre 2025, nato con l’intento di lasciare ogni anno un’opera permanente in uno dei Comuni del sito UNESCO. Promosso dall’Associazione per il Patrimonio delle Colline UNESCO, il progetto si articola in tre edizioni consecutive, destinate a ripetersi nel tempo per creare una collezione pubblica diffusa, accessibile e in costante evoluzione.
A ogni edizione partecipano dieci artisti di rilievo internazionale, invitati a proporre opere inedite capaci di dialogare in modo diretto con l’identità del paesaggio collinare. Le opere sono pensate come interventi site-specific, in grado di inserirsi armonicamente nel contesto naturale e umano, lasciando un segno tangibile dell’incontro tra linguaggi contemporanei e radici locali. L’opera vincitrice viene selezionata da una giuria di alto profilo e collocata in uno dei Comuni dell’area UNESCO, con l’obiettivo di valorizzare l’intero territorio attraverso una rete di installazioni permanenti.
La prima edizione del Premio vede coinvolti Jakob Kudsk Steensen, Burcu Yağcıoğlu, Camilla Alberti, Gian Maria Tosatti, Himali Singh Soin, Lucía Pizzani, Nadia Kaabi-Linke, Osman Yousefzada, Shezad Dawood e Sumayya Vally. Artisti con una solida esperienza internazionale, presenti in collezioni e istituzioni prestigiose come Tate, MoMA, Guggenheim, Fondation Louis Vuitton, V&A e Luma Foundation, capaci di muoversi tra discipline e geografie diverse. Alcuni di loro hanno lavorato a stretto contatto con enti scientifici come NASA ed ESA, portando avanti ricerche che intrecciano arte, scienza e ambiente.
Il Premio nasce da un’idea di Sabrina Donadel, affiancata nella curatela da Valeria Szabó Facchin. Il format si distingue per la capacità di coniugare progettualità artistica e radicamento territoriale, costruendo un dialogo tra sguardi internazionali e contesto locale. Il paesaggio collinare, con le sue geometrie agricole, le stratificazioni culturali e la relazione storica tra uomo e natura, diventa il punto di partenza per un processo di rigenerazione culturale e visiva.
Il Premio si propone anche come strumento di rafforzamento del senso di appartenenza della comunità locale, offrendo un patrimonio culturale condiviso e duraturo. Ogni intervento artistico diventa occasione di coinvolgimento, riflessione e partecipazione, contribuendo alla costruzione di una nuova identità collettiva fondata sulla relazione tra bellezza, memoria e innovazione. Il paesaggio non è più solo sfondo, ma soggetto attivo, parte integrante del processo creativo e narrativo.
A garantire l’alto profilo della selezione è una giuria composta da figure di riferimento nel panorama artistico e culturale internazionale: Aaron Cezar, Lorenzo Giusti, Nathan Ladd, Rebecca Lewin, Manuela Lucà-Dazio e Fatoş Üstek. Le loro competenze, maturate in contesti istituzionali come Tate Britain, GAMeC, Design Museum, Biennale di Venezia, Pritzker Architecture Prize e Frieze Sculpture, assicurano al Premio una prospettiva globale e una visione curatoriale attenta e competente.
“Colline ad Arte” si inserisce così in un percorso già avviato di apertura del territorio alla sperimentazione artistica, consolidando il ruolo delle Colline del Prosecco come piattaforma culturale dinamica, capace di connettere linguaggi, generazioni e visioni.


