Cento sedie rosse per ripensare lo spazio urbano: a Milano, arte pubblica e design contro la violenza di genere

Dal 25 maggio, l’aia di Cascina Spazio Vivo si colora di rosso. Non è solo un intervento estetico, ma un’azione pubblica precisa: con l’installazione permanente “100 sedie rosse”, frutto della collaborazione tra EMU Group e UpTown Milano, il design si fa strumento di consapevolezza e socialità. Un arredo urbano liberamente accessibile, lontano da logiche commerciali, che invita a fermarsi, a incontrarsi, a condividere uno spazio. Ma soprattutto, a riflettere.

Le cento sedie (e i relativi tavolini) sono interamente a disposizione di chi attraversa l’aia: non servono prenotazioni, non ci sono vincoli. Ognuno può spostarle e ricomporle a piacere, costruendo la propria scena quotidiana — purché rimanga entro i confini dell’aia. È un gesto semplice ma potentemente simbolico: restituire libertà d’uso e di movimento all’interno dello spazio pubblico, perché uno spazio vissuto è uno spazio più sicuro.

Non è un caso che siano rosse. Il colore richiama il simbolo internazionale della lotta contro la violenza sulle donne, trasformando queste sedute in una costellazione visiva che grida presenza e rispetto. Non una commemorazione, ma una presa di posizione. Il messaggio è chiaro: progettare spazi pubblici sicuri e inclusivi significa anche riconoscere il ruolo attivo che il design può avere nella costruzione di una società più equa.

La riflessione si collega direttamente all’Agenda 2030, in particolare al Goal 5 sulla parità di genere. I dati del Rapporto ASviS 2024 sono impietosi: una donna su cinque al mondo si sposa ancora minorenne, e la violenza di genere rimane un’emergenza globale. In questo contesto, le “100 Sedie Rosse” diventano un presidio fisico e simbolico. Un progetto di placemaking che supera la funzione decorativa per trasformarsi in infrastruttura sociale e civile.

L’iniziativa non è isolata, ma parte di una visione ampia e articolata. UpTown Milano accompagnerà infatti l’installazione con una serie di eventi, incontri e workshop pensati per valorizzare la figura femminile in ambito sociale, professionale e culturale. Una programmazione che si svilupperà nei mesi successivi e che ha come obiettivo quello di generare confronto, consapevolezza ed empowerment.

A rendere ancora più significativa la giornata del 25 maggio, l’inaugurazione della mostra “Donne e motori? Gioie e basta”, ideata da Elisabetta Cozzi — fondatrice e presidente del Museo Fratelli Cozzi — e promossa dall’associazione Friends of Museo Fratelli Cozzi. Una mostra itinerante pensata per scardinare gli stereotipi che legano il mondo femminile a quello dell’automotive, e che sarà presentata nel medesimo spazio.

La forza del progetto sta nella sua radicale semplicità: prendere un oggetto quotidiano, moltiplicarlo, renderlo visibile e disponibile. Le sedie rosse non vogliono essere monumenti. Sono strumenti, mezzi per cambiare lo sguardo. Per dimostrare che l’arte pubblica non è solo quella celebrata nei musei o nelle biennali, ma anche quella che abita i margini, che si mescola alla vita ordinaria e che si fa azione concreta nel territorio.

EMU, con il suo design robusto e riconoscibile, offre la grammatica visiva; UpTown Milano ne costruisce la sintassi urbana. Insieme, creano un progetto che non teme di parlare di uguaglianza, rispetto e sicurezza — temi spesso relegati alla retorica delle giornate internazionali. Qui diventano arredo permanente, presenza costante che non si può ignorare.

L’inaugurazione si terrà domenica 25 maggio alle ore 12, presso Cascina Merlata SpazioVIVO (via P.P. Pasolini 3, Milano). Ma non sarà un momento isolato. Sarà l’inizio di un progetto che durerà nel tempo. Perché la città, prima ancora che vissuta, va ripensata. Insieme.

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