Artisti a tavola. Secondi piatti: il luccio al burro bianco di Monet

In questa rubrica vi raccontiamo alcune tra le ricette più buone, più gustose e più curiose realizzate dagli artisti. Dopo l’antipasto d’artista con la zuppa di ostriche di Frida Kahlo, il primo futurista con il Riso verde di Marinetti, ecco ora un secondo piatto in salsa impressionista, il luccio al burro bianco di Monet.

Perché i pittori erano prima di tutto esseri umani come tutti, affamati e golosi!

SECONDO

Il luccio al burro bianco di Monet

Oltre ad essere un raffinato buongustaio Claude Monet era anche un‘ottima forchetta, il Maestro del Colore amava una cucina borghese, semplice e saporita.

Il ricettario di Claude Monet è legato alla sua splendida casa di Giverny, in Alta Normandia, un micro mondo completo di tutto, dal laghetto con le ninfee all’orto con le piante aromatiche, un luogo simbolo di uno stile di vita borghese e campagnolo al tempo stesso che Monet creò insieme alla sua seconda moglie Alice.

Monet nel suo giardino

Alla morte della prima moglie Camille, la coppia si trasferisce a Giverny insieme ai loro otto figli, due di Alice e ben sei di Claude. Immaginiamoci questa grande famiglia allargata, insieme alla servitù e a tanti amici ospiti, che anima l’allegra sala da pranzo con le pareti giallo limone mentre dalla cucina di colore blu giungono i profumi e gli odori speziati delle pietanze.

Monet amava andare a letto presto, dunque preferiva invitare gli amici a pranzo, inoltre aveva una vera e propria passione per le erbe aromatiche, per gli ortaggi del Midi della Francia e per i funghi prataioli, che faceva raccogliere, con delicatezza, all‘alba. Tra gli invitati, nella sala da pranzo di Giverny o nello splendido giardino, si potevano incontrare cari amici della coppia come James Whistler e Durand-Ruel, oppure Clemenceau, Cezanne, Sisley, Renoir, Pissarro e molti altri.

La cucina della casa di Monet a Giveny

Monet adorava il pesce e mangiava soprattutto i lucci delle sue peschiere, per questo motivo nell’immaginare per voi una tavola di fin de siècle ho scelto la ricetta del luccio al burro bianco. Eccola, direttamente dal ricettario di casa Monet a Giverny.

LUCCIO AL BURRO BIANCO

Preparazione per un luccio di 1,5 kg

Un court-bouillon con qualche cipolla, qualche carota affettata a rondelle, un bicchiere di vino bianco per litro d’acqua e un mazzetto di odori. Salate. Fate cuocere il court-bouillon per una trentina di minuti, coperto, facendolo appena sobbollire.

Lasciatelo raffreddare. Dopo aver svuotato e preparato il pesce (non squamatelo), immergetelo nel court-bouillon raffreddato in modo che ricopra completamente il luccio sistemato in una pesciera. Portate a ebollizione, poi sistemate il recipiente su un angolo del fornello in modo che il court-bouillon frema appena: un calore forte romperebbe la carne.

Calcolate una decina di minuti per mezzo chilo di pesce. Quando il pesce è quasi cotto, preparate il burro bianco. Per un luccio di 1,5 kg, fate fondere circa 200 g di burro in una casseruola con 2 grossi scalogni tritati finemente, un cucchiaino di aceto, sale e pepe.

Mescolate su fiamma bassa finché il burro si è sciolto completamente (il burro bianco non deve bollire) e servite in una salsiera riscaldata.

Buon appetito!

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