Alter Oculus, Franz Cerami apre il 2025 a Napoli con un capolavoro digitale

Il 2025 a Napoli parte virtuale con Franz Cerami, artista multimediale napoletano, riferimento nell’universo della sperimentazione artistica per l’utilizzo delle tecnologie digitali, tramite il video mappingDal 1 al 21 gennaio, presso la chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato, 12 proiezioni occupano gli spazi precedentemente destinati all’iconografia sacra, compresa l’intera semisfera della cupola centrale da contemplare distesi.

Progetto promosso e finanziato dal Comune di Napoli chiude la rassegna “Altri natali” per la comprensione e accoglienza delle diversità. Una chiesa di fine Settecento, interdetta al rito, attualmente in fase di restauro e che sorge precisamente sul punto esatto in cui venne decapitato Corradino di Svevia per ordine di Carlo I D’Angiò. Evento che determinò la fine della dominazione sveva su quei territori.

Un luogo estremamente suggestivo, nella storica e rappresentativa Piazza del Mercato, in una zona fortunatamente non troppo battuta dal turismo di massa e che conserva ancora una componente autentica e fortemente popolare. Ed è in questi anfratti oscuri ma ricchi di energia autentica che Franz Cerami vuole proporre uno scambio con l’altro. Uno scambio di sguardi.

“Al centro dell’istallazione si trova la visione dell’altro, l’altro da sé”, con la proiezione di occhi che guardano l’altro che a sua volta fruisce le proiezioni con i propri occhi, ricambiando. Un gioco simbolico che ha molto senso in un quartiere storicamente dedicato al mercato, posizionato appena fuori la cinta muraria della città medievale, luogo di scambi commerciali e culturali, ma anche di potenziali minacce che abitavano il mondo esterno e proiettato in un’epoca, quella contemporanea, in cui il diverso da sé appare ancora come una minaccia da tenere fuori dai propri confini.

L’installazione è concepita per avvolgere gli avventori e la musica techno, fa da tappeto e dà ritmo alle scene che si susseguono nelle cornici. Non sono sicuro che la definizione di “esperienza immersiva” possa essere corretta. Trovo invece che questa installazione possa essere una nuova proposta iconografica

Del resto, nonostante Franz Cerami sia indiscutibilmente una delle figure di riferimento nell’arte contemporanea per l’utilizzo delle tecnologie, l’esamble di quadri virtuali che propone, appare come una galleria di opere simili, ma tra di loro separate. Si ha l’impressione di entrare in una chiesa in cui però le opere tradizionali, quelle che ci aspetteremmo di trovare, sono state sostituite da proiezioni, per questo parlerei di nuova proposta iconografica, sembra più calzante, come del resto osserva anche il coordinatore alle politiche culturali Sergio Locoratolo quando afferma che “l’installazione rappresenta una riflessione significativa sul rapporto tra arte contemporanea e spazio sacro”, evidenziando il rapporto che queste immagini instaurano con la struttura dove sono ospitate.

La componente immersiva è forse rappresentata dalla musica techno in sottofondo, che però viene voglia di silenziare, per osservare il movimento frenetico, incalzante e ritmato delle immagini virtuali proiettate, nella loro purezza visiva. Non perché non apprzzi la musica elettronica, ma mentre osservo le proiezioni percepisco la sola necessità di essere bombardato dalle immagini nel loro dinamismo frenetico, senza altre distrazioni. 

La pittura digitale e il video mapping, si prestano senza dubbio alcuno all’utilizzo artistico di sonorità elettroniche, ma che non siano per forza tappeti di brani di un qualche genere, ma anche solo più discrete proiezioni di suono nello spazio, come nel complesso e suggestivo lavoro di ricerca di Karlheinz Stockhausen.

Alter Oculus sembra essere parte di un progetto concettuale più ampio, un più che condivisibile lavoro di digitalizzazione del visivo, che Franz Cerami propone ormai da tempo. Ad esempio, prima di questa installazione, da settembre a novembre 2024 ha portato a Bagnoli il suo progetto di video mapping Lighting Flowers, già proposto a Roma, Sao Paulo, San Pietroburgo, Yerevan.

La digitalizzazione dell’arte appare ormai necessaria e la sua applicazione ai contesti urbani è da sdoganare in maniera definitiva. La realizzazione di proiezioni virtuali su superfici preesistenti apre potenzialmente a nuove possibilità decorative e di riqualificazione, specialmente in quartieri periferici e marginali, paesaggi suburbani e industriali, che spesso nelle grandi città diventano luoghi abbandonati al dilagante fenomeno del degrado culturale e umano.

Alter Oculus di Franz Cerami è a ingresso gratuito, il contesto è assolutamente affascinante e centrale. Ne vale la pena.

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